24 agosto 2021

Quando gli autonomisti preferivano Sem Benelli

Il dott. Grossich, presidente del Consiglio Nazionale fiumano (la "cupola" di chi contava a Fiume) aveva avanzato la candidatura del commediografo Sem Benelli come guida della "prova di forza", ma gli ambienti militari  e irredentisti gli preferirono D'Annunzio, e così fu....
Grossich fu il governatore provvisorio dell'effimero Stato Libero di Fiume,
la creatura nata morta partorita dal Trattato di Rapallo, subito strangolata
dal golpe fascista del 1922 che impedì al presidente eletto Riccardo Zanel-
la
di insediarsi al governo della città.
Il 12 settembre 1919, quando D'Annunzio entrò in città salutò il comandante-poeta come un liberatore e, a nome del Consiglio, gli conferì i pieni poteri militari e civili, che portarono, l'8 settembre 1920, all'atto di proclamazione della Reggenza italiana del Carnaro.
👉Il rapporto tra i due  divenne subito difficile.
👉Dopo l'allontanamento dalla città dei dannunziani, Grossich divenne governatore provvisorio dello Stato libero di Fiume, istituito dal trattato di Rapallo, fino al giorno delle elezioni per l'Assemblea Costituente del nuovo Stato da cui uscì vincitore il Partito Autonomista di Riccardo Zanella.
Il "Comitato permanente pro Fiume e Dalmazia" fu voluto e finanziato dall'industriale fascista Oscar Sinigaglia (tessera del fascio n. 601). I biglietti erano in vendita presso la sede del Fascio Romano per la Difesa Nazionale. L'opera più famosa di Sem Benelli fu "La cena delle beffe" da cui Cinecittà ricavò il film omonimo interpretata da Amedeo Nazzarri, Luisa Ferida e Osvaldo Valenti.



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