Marzo 1922: il colpo di stato fascista del 3 marzo pone fine alla breve stagione dello Stato Libero di Fiume.
Il fiumano Riccardo Gigante fu prima irredendista, poi nazionalista e in- fine fascista. In pratica un distillato di quel "fascismo di confine" che fu sdoganato da Berlusconi. Con l'avvento del fascismo storico Gigante fu fatto Podestà di Fiume. Nel 1943 aderì alla Repubblica Sociale di Mus- solini. Dopo l'occupazione di Fiume da parte nazista fu fatto per un bre- ve periodo prefetto della città. |
Il distretto di Fiume e, in giallo, la ulteriore striscia di territorio inserita nello Stato Libero con il Trattato di Rapallo. Il golpe del marzo 1922 se- gna la fine dell'effimera esperienza politica dell'autonismo fiumano; for- malmente lo Stato Libero di Fiume continuerà ad esistere fino al gennaio del 1924, quando il trattato italo-jugoslavo siglato a Roma segnò il pas- saggio ufficiale al Regno d'Italia. |
👉Nelle urne il Partito Autonomista ottenne 6.558 voti, mentre il Blocco Nazionale, composto dai partiti fascisti, liberali e democratici, ottenne 3.443 voti.
👉Allorché
emerse in modo netto la vittoria degli autonomisti, Riccardo Gigante, alla testa di
un gruppo di fascisti ed ex legionari, penetrò nell'aula del tribunale
dove si stava effettuando lo scrutinio e bruciò le schede elettorali.
Tre giorni dopo, sempre con
l'appoggio di fascisti ed ex legionari,
occupò il municipio e assunse per trentasei ore poteri dittatoriali,
rimettendoli poi nella mani di Salvatore Bellasich, nominato commissario
straordinario dal governo italiano.
👉Dopo il colpo di mano fascista le truppe regolari italiane entrarono nella città: ufficialmente per "restaurare l'ordine" ma il 17 marzo i militari passarono il controllo alla minoranza della costituente (quella sconfitta alle urne) che voleva annettere Fiume all'Italia, cioè agli stessi golpisti.
In tal modo, con la copertura delle forze armate regolari, i golpisti presero il controllo di Fiume. Il loro controllo durò 18 mesi finché le forze armate italiane ripresero il controllo diretto di Fiume e istituirono un governatorato militare. In queste condizioni la situazione si trascinò sino al termine del 1923 mentre il senso politico della situazione era ormai chiaro a tutti: il "cosa fatta capo ha" dei fasci fiumani aspettava solo una legittimazione formale (che arrivò il 27 gennaio del 1924 con il Trattato di Roma).
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