Amélie Mazoyer: la "bruttina assai" che seguì D'Annunzio dal 1911, quando lei aveva 24 anni e lui ne aveva 48, fino alla morte del Vate (1938). Fu sua cameriera, governante, amante, confidente e ruffiana.
![]() |
Gabriele D'Annunzio e una rara immagine di Amélie Mezoyer, sua fedele servitrice e fidata confidente. |
![]() |
Amélie in una delle rarissime immagini che ci sono rimaste. Fu definita da D'Annunzio una «generosa dispensatrice di orgasmi eccellenti» con la sua «bocca meravigliosa» e con la sua «mano donatrice di oblio». |
Nello stesso periodo i due si stabilirono entrambi in uno chalet ad Arcachon (Francia) dove, secondo il diario da lei redatto, D'Annunzio ebbe un'attività sessuale davvero eccezionale. Nel 1920, quando partì definitivamente per Venezia, occupando otto vagoni ferroviari contenenti libri, mobili e accessori provenienti dallo chalet di Arcachon. A Venezia, Aelis rimase, anche dopo che D'Annunzio si era stabilito al Vittoriale di Gardone sul Garda, per non suscitare la gelosia di Luisa Baccara. Ma nell'agosto del 1922, dopo la misteriosa caduta dalla finestra della sorella di Luisa, la fece richiamare e la sistemò definitivamente al Vittoriale. Allo stesso tempo, Aelis si incaricò di organizzare l'ingresso e l'uscita delle diverse donne che arrivavano
"invitate" da d'Annunzio, tra cui la pittrice Tamara de Lempicka.
![]() |
Dal diario tenuto da Amélie negli anni dl Vittoriale Giordano Bru- no Guerri ha ricavato un libro che ha intitolato "La mia vita carna- le", denso di dettagli inediti e di particolari scabrosi. |
"invitate" da d'Annunzio, tra cui la pittrice Tamara de Lempicka.
👉Amelié venne sbattuta fuori dal Vittoriale la sera stessa della morte di Gabriele, assieme a Luisa Baccara, l'altra donna che "governava" le stanze private della Prioria al Vittoriale.
Una breve biografia di Aélis Mazoyer (all'anagrafe Amélie, 1887 - 1965): nata nella regione francese della Borgogna, entrò a servizio presso la dimora parigina di Gabriele D'Annunzio a partire dal giugno del 1911. La giovane donna, divenutane in breve amante, amica, governante e cameriera, seguì poi il Poeta in Italia, separandosene solo durante e dopo il periodo fiumano, quando rimase a Venezia, nella Casetta Rossa, fino all'ottobre del 1922. In seguito venne chiamata al Vittoriale dove s'insediò come governante, destinata ad assistere d'Annunzio nelle sue perversioni, a volte come protagonista, a volte come gelosa intermediaria. Esperienze trascritte in un diario che ci offre, come nessun altro testo, l'immagine della vita quotidiana di D'Annunzio nel suo "Buen retiro" gardesano. Abitò nelle stanze più interne della Priorìa dannunziana: la cosiddetta Clausura, che condivise con Luisa Baccara.
Nessun commento:
Posta un commento