29 settembre 2019

Scartabellando alla ricerca della scomparsa "Trattoria al Trionfo", che fu tra le osterie ruspanti della periferia operaia di Fiume

E' stata la trattoria dei nonni (mio nonno e mio bisnonno) e si trovava a Cantrida, lungo la via che da Fiume saliva prima a Castùa e poi a Mattuglie per portare infine a Trieste. Un posto battuto, insomma.
Cantrida, periferia occidentale di Fiume: qui passava il confine ammini-
strativo fra il Regno d'Austria e il Regno d'Ungheria. La foto è scattata
negli anni dell'avventura insurrezionale di Gabriele d'Annunzio, quando
i suoi legionari (a destra uno di loro) occuparono Fiume e si opposero al-
esercito regolare (qui a sinistra della sbarra). 
Nel settembre del 1919 proprio da qui, da questo snodo strategico della viabilità cittadina, transitò la colonna di autoblindo e ammutinati che al seguito di D'Annunzio scendevano nel centro città.
👉Più tardi, a fascismo ormai trionfante, questa lunga strada che dalla stazione passava da Cantrida e poi a Zamet fu ribattezzata "Via della Santa Entrata" uno stigma che rimase nella toponomastica cittadina fino a quando i partigiani di Tito, il tre maggio del 1945, entrarono in città e cambiò tutto.
Sempre a Cantrida, qualche centinaio di metri più ad Est, nei '60. Qui
sorgeva la "Trattoria al Trionfo"
. Venne espropriata e abbattuta per fare
posto alla nuova viabilità. A dx, in salita la Zametska (strada per Zamet),
a sinistra la nuova Liburnijska (strada liburnica per Abbazia) e alle spal-
le, in discesa verso il centro città, la Zvonimirova Ulica.
👉Negli anni del boom edilizio del dopoguerra l'antico snodo viario venne modificato, l'osteria fu abbattuta per fare posto all'asfalto del nuovo snodo ad "Y". La periferia industriale cambiava in fretta mentre i grattacieli crescevano come funghi. 
👉Nel prontuario delle attività commerciali di Fiume del 1932 la trattoria "Al Trionfo" di Plasse San Nicolò 311 risulta intestata a mio nonno Giuseppe Carlevaris (1897-1968). In precedenza era gestita dal bisnonno Giuseppe (1866-1929).
Fiume Plasse San Nicolò
Le due mappe consentono un confronto puntuale fra il "prima" e il "dopo". A sinistra (in B&W) la situazione anteguerra, a destra (a colori) la mappa del 1952, a lavori effettuati, dove la grande "Y" rivolta a sx è ben evidente.
trattoria carlevaris
In rosso gli edifici abbattuti per far posto al nuovo bivio ad "Y".
Restò lì fino ai primi anni '50, quando lo sviluppo urbano di Fiume ridisegnò l'intera viabilità e la trattoria fu espropriata per far posto all'asfalto. Ancora negli anni ottanta  (ben dopo il Trattato Italo-Jugoslavo Osimo, il contenzioso sul rimborso di questo esproprio si trascinava  fra un ufficio jugoslavo ed uno italiano, ugualmente infettati da una burocrazia asfissiante. Ma non serbo rancore.
L'austro-ungarica barriera di Cantrida fissata nella  mappa è quella in versione dannunziana della grande foto in alto. Il grande bivio ad "Y" dei primi anni della Jugoslavia di Tito, dove si trovava l'antica trattoria "Al Trionfo". La situazione attuale è praticamente identica a quella fissata dallo scatto "jugoslavo" in bianco e nero degli anni '50.

12 commenti:

  1. Buonasera.

    Mi sa che he abbiamo un bisnonno (per me trisnonno), in comune, Giuseppe (1866 - 1929). Io sono la bisnipote di Vladimiro (1892 - 1922).

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    1. Scusa se rispondo in ritardo. Vladimiro il fratello di Giuseppina (1891-1967), Giovanni (1894-1978), Amelia (?-1967), Mario (1900-1976), Giuseppe (1897-1968)? Vladimiro padre di Osmide, Adele e Vladimira?

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  2. Io sono la nipote di Vladimira. Sapevo di Osmide, ma non di Adele. Una terza figlia? Non so i nomi dei fratelli di Vladimiro, a parte la zia Amelia, che nonna nominava spesso.

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  3. Ho conosciuto la zia Amelia, che nel 1967 è morta per malattia a casa nostra in Trentino. Prima ero stato, da ragazzo, più volte ospite nella sua casetta di via Smolikar a Fiume. Osmide invece ha abitato a Mestre, dove era sposata con Attilio Vechiet.

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  4. Ti sto mandando un'email, così possiamo scambiarci un po' di informazioni, se ti fa piacere, naturalmente. Ti arriverà da un indirizzo non gmail.

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  5. Buonasera. Con tutto il trambusto del Covid mi ero dimenticata di averti inviato un'email. L'hai ricevuta? Nel frattempo ho fatto un po' di ricerche e un po' di chiacchiere con la figlia di Osmide, e ho scoperto che la tua nonna era la famosa "zia dei biscotti", immancabilmente nominata da nonna Mira nei pranzi di famiglia. Credo che tu abbia anche conosciuto, da ragazzi, la figlia più piccola di nonna Mira, Lia.

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    1. Sì, la tua mail è arrivata e ti ringrazio. Credo che la figlia di Osmide sia Donatella, che vive vicino a Mestre. L'ho vista l'ultima volta in occasione dei funerali di suo fratello Furio. Da piccolo sentivo Osmide (cugina di mio papà Andrea) parlare "della Mira" che in realtà non ho mai conosciuto: erano ramificazioni parentali piuttosto lasche ed io all'epoca abitavo a Passo Resia (confine Italia-Austria in cima alla Val Venosta). Quindi non ho potuto conoscere nemmeno la figlia di Mira, Lia. Negli ultimi anni ospito spesso i figli di Adele, una delle sorelle di mio padre, che vive in Australia. Con tutta la mia pigrizia e i miei tempi lenti sto mettendo in piedi un tentativo di albero genealogico (sono arrivato al livello -6, a partire da me e mio fratello Carlo. Paradossalmente non ho mai saputo che mia nonna paterna Anna Otis in Carlevaris fosse "la zia dei biscotti" e ti sarei grato se potessi raccontarmi qualcosa di più. Grazie ancora.

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  6. Ciao!
    Zia Lia si ricorda di te. Lei, da ragazzina, andava ogni tanto dagli zii a Mestre e ricorda di avervi fatto visita in un'occasione, insieme agli zii e ai cugini. Credo che si parli di fine anni '50/inizi '60.
    La "zia dei biscotti": tua nonna era Boema per caso (o ungherese, non ricordo)? Se sì, nonna Mira, IMMANCABILMENTE, la citava durante ogni pranzo di famiglia. La magnificava come cuoca sopraffina e, in particolare, ricordava questi biscotti, "durissimi fuori, ma che si squagliavano appena li mettevi in bocca". E noi la prendevamo sempre in giro perché lei, invece, come cuoca era una mezza fetecchia :) E anche perché non si fece mai dare dalla famosa zia un po' di ricette, compresi i famigerati biscotti :)
    Visto che ti sei occupato dell'albero genalogico, posso scriverti un'email per farti qualche domanda un po' più articolata? Grazie.

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    1. Certo che sì. Per quel poco che so ti risponderò volentieri. La "zia dei biscotti" (mia nonna Anna Otis) è poi emigrata in Australia assieme alle figlie Adele e Mina ed al figlio di Adele, Luciano. Nelle sue memorie in inglese Adele non si sofferma su sua madre come cuoca, ed è, come dici tu, un peccato. Ok, aspetto la tua mail!

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  7. Ciao! Ti ho mandato l'email. L'hai ricevuta? Ci sono un po' di domande, magari puoi aiutarmi a chiarire qualche dubbio/curiosità. Scusami e grazie mille!

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    1. Ehm... no. Qualcosa dev'essere andato storto. Scrivo qui il mio indirizzo:
      fausto.carlevaris@gmail.com
      Mandami una mail di prova. Poi vediamo...

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  8. Email mandata.
    Ti arriverà da un indirizzo non gmail: elisabetta@un... ecc.
    Magari è finita nella spam.
    Grazie mille!

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