8 settembre 2025

Savrinke, le ambulanti dell'Istria interna

Le "Šavrinke" erano quelle donne della Šavrinija (zona dell'entroterra di Capodistria attorno al fiume Risano) che commerciavano in pane e prodotti agricoli andando di paese in paese.
A differenza delle venderigole triestine, che avevano ciascuna una sua postazione fissa nei marcati all'aperto cittadini, le savrinke (come le breschize del Carso) esercitavano il loro piccolo commercio spostandosi di luogo in luogo. Erano delle ambulanti, se vogliamo delle pendolari giornaliere. Qui ne vediamo un gruppo in sosta per le vie di Capodistria.
Un gruppo di savrinke in viaggio con i loro prodotti agricoli.
Questo piccolo commercio ambulante spesso informale e poco regolamentato portava ai loro villaggi un grande aiuto economico. Ambulanti "pendolari" note per la loro intraprendenza, le Šavrinke sono un simbolo dell'identità istriana tanto che a Cristoglie, al centro del paese, sorge il monumento alla savrinka istriana che raffigura una donna con un cesto sulla testa (il "plenir") con i prodotti che vendeva nelle città vicine, Trieste, Capodistria e Buie.
Le Šavrinke si suddividevano in vari tipi a seconda della loro specializzazione. Le più conosciute e numerose erano le "jajčarice", che andavano di casa in casa a raccogliere le uova, che riponevano nei panieri in equilibrio sul capo o nelle bisacce caricate sull'asinello per poi rivenderle altrove. C'erano poi le "krušarice" che cuocevano il pane in casa e lo vendevano insieme alla frutta e alla verdura, le "mlekarice", che portavano il latte, le "perice" che raccoglievano la biancheria in città per portarla a lavare a casa e le "kolačarke" o "kolačarice", che vendevano dolciumi alle sagre.

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