31 ottobre 2025

Comisso e la polenta dei pescatori di laguna

Dura o mola? Chissà quale delle due versioni cucinavano a bordo del peschereccio chioggiotto raccontato da Giovanni Comisso...

"Quando viene la sera, lungo la laguna, nella improvvisa freschezza dell'aria si sente un odore di fumo e di polenta, come in alta montagna arrivando al primo paese. Sono i pescatori di laguna che preparano da mangiare a bordo dei loro battelli." (Giovanni Comisso, "Il porto dell'amore", Longanesi & C., Milano, 1973, pag 39)
Che si sia trattato di un bragozzo o di un trabaccolo ha poca importanza.
Si tratta delle stessa imbarcazione adriatica, mossa da due vele al terzo
ed il nome dipende dalle dimensioni (maggiori nel caso del trabaccolo)
ed eventualmente dalla presenza di una terza velatura montata al fiocco
sulla asta di prua. Un trabaccolo di dimensioni e struttura più leggere
prendeva il nome di "trabaccolo da pesca".
Aveva da essere dura o morbida? In montagna la fanno dura: le popolazioni di montagna fanno una polenta compatta e "da taglio" che ben si accompagna ai formaggi e ai salumi e che può anche, una volta fredda, essere portata nei campi avvolta in un tovagliolo e mangiata sul posto. E' quella che preferisco, meglio ancora nella sua versione "taragna" cioè preparata con un mix di mais e grano saraceno.
In laguna la fanno morbida, come nel caso della "polenta e schìe" (gamberetti) preparata con una polentina, spesso bianca (cioè ottenuta da mais bianco, molto diffuso nel veneziano) o gialla ma lasciata molto molle, della consistenza è ideale per accogliere il sugo dei gamberetti (lessati o fritti) o di molti altri tipi di pescato, seppioline in testa...
Polenta bianca e gamberetti della laguna: la tradizione veneziana.
👉All’inizio dell’estate 1921 Giovanni Comisso si reca a Chioggia e incontra i marinai del veliero "Il gioiello", che aveva aiutato a Fiume. Si tratta di un veliero che faceva sponda tra Chioggia e le coste delPolenta bianca e gamberetti
Quarnaro e dalmate. Nell'estate del 1924 percorre di nuovo l’alto Adriatico, le coste istriane e liburniche, le isole di Veglia, Arbe, Cherso, a bordo del bragozzo del capitano Gamba. Pubblica "Il porto dell’amore" (1924), in cui racconta la sua esperienza fiumana come legionario
Polenta "dura" di mais e grano saraceno con crauti e luganeghe trentine.

dannunziano. Si veste come un marinaio, lavora con loro e li aiuta nel contrabbando di vestiti e berretti.
👉Durante l’estate del 1920, assieme a Guido Keller, Comìsso naviga in barca tra le isole del Quarnaro, provando emozioni che ispireranno le pagine più incantate de "Il porto dell’amore". Assieme ad altri legionari, fonda il Movimento Yoga, anarcoide e con accenti antimodernisti, e l’omonima rivista. Sulla testata campeggia una croce uncinata (simbolo del sole) e la scritta: "Unione di spiriti liberi tendenti alla perfezione". Settimanale, ne usciranno solo quattro numeri. Nel primo numero, si dichiara la necessità di introdurre «strane forme di vitalità in ogni movimento, in ogni ambiente, ecco il nostro programma. […] Amare i nostri vizi come le nostre virtù, come ci consiglia Nietzsche. Muoversi. Vivere. Distruggere. Creare. Come scopo. Non per un ideale, ma per esser ciò l’ideale».

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