19 dicembre 2020

"Il porto dell'amore" di Giovanni Comisso

Fra quanti disertarono l’esercito regolare per unirsi ai "legionari" dannunziani, c’era anche il giovane tenente del genio Giovanni Comisso, di stanza a Fiume col suo reggimento.
Questo è il link all'estratto in PDF disponibile in Google Books.
Il giovane Comisso così tratteggiava la frenetica atmosfera di quei giorni:
"La città è in fermento. Allegra, sempre sveglia, scatenata in feste dove vino e droghe circolano con facilità; trascinata in amori travolgenti e passioni fiammeggianti".
E un rapporto di polizia recita: «Non vi è ufficiale e neppure legionario che non abbia un’amante fra le povere fiumane ormai perdute in un’atmosfera di immoralità. Fiume è per i primi l’eden terrestre, l’eldorado di tutti i piaceri e per gli altri volontari il paese della cuccagna. L’amor greco è di gran moda".
Apparso nel 1924 dopo una lunga gestazione - e ristampato nel 1928 col titolo "Al vento dell'Adriatico" 
👉Per una ampia introduzione al libro si veda il post nella rivista culturale on-line Doppiozero.com.
Il giovane Giovanni Comisso tra i legionari fiumani. E' quello al centro, a capo scoperto con camicia bianca e cravatta scura. Appena più a sinistra si riconosce Gabriele D'Annunzio. Nel suo periodo fiumano Comisso diede vita alla rivista "Yoga" di cui Renzo De Felice scrisse che "Era la voce degli scalmanati ossia di quelli che invocavano l'azione".


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