Il pane si poteva cuocere nel forno (molte case contadine disponevano di un piccolo forno a legna) oppure "sotto la campana", cioè direttamente fra le braci del fogolar davért, il "camino aperto" di casa.
La foto (tratta dal blog Europainistria) mostra un piccolo forno destinato alla panificazione domestica in uso nelle campagne istriane e sulle isole. |
Il pane veniva cotto una o due volte alla settimana, non di più.
Il "pane bianco" era fatto con farina di grano e si mangiava molto di rado, nelle occasioni festive o in caso di malattia.
Spesso la pasta per il pane era un misto integrato con farina gialla di mais e/o con farina d’orzo, oppure con un altro tipo di cereale.
La farina di grano era considerato un lusso e raramente veniva impiegata da sola.
La popolare peka dalmata, il coperchio a campana di lamierone di ferro, era usata anche per fare il pane nelle famiglie che non disponevano di un proprio forno. Il pane veniva cioè cotto sul "focolare aperto", il punto-fuoco che non mancava mai nemmeno nella casa più misera.
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