19 giugno 2024

Il Caffè Fantoni di Villafranca, vicino al Garda

Liberty, trendy e dannunziano, raffinato e modaiolo, un locale sempre pronto nel seguire l'aria che tira e che inventò pure l'«Acqua di Fiume».
Questo celebre caffè di Villafranca fu aperto nel 1842, quando la cittadina faceva ancora parte del "quadrilatero militare" ed era ancora austriaca. Un luogo che non sfuggì alle sensibili antenne estetiche e affaristiche del Vate...


Dedica autografa di D'Annunzio su carta intestata della Reggenza del Carnaro, durante l'occupazione di Fiume.
Locandina dell'epoca che vanta le qua-
lità dell'"Acqua di Fiume".
Il fondatore era stato Giovanni Fantoni, cioè il creatore della ricetta nonché della forma delle celebri sfogliatine di Villafranca. A Giovanni succedette il nipote, il cavalier Marcello Fantoni, che aveva imparato dal nonno l'arte della pasticcieria.
👉Marcello, che era uomo di grande fantasia, era riuscito in quegli anni a mettere d'accordo  l'irredentismo con i dolci peccati di gola. Infatti, mentre attorno a Villafranca si snodavano l'epopea e la retorica del Risorgimento, il signor Fantoni (suddito austriaco) sfornava la "Torta della pace" per l'armistizio di Villafranca del 1859 ed i " Biscotti Umberto", con un occhio di riguardo verso il principe piemontese di casa Savoia che si era battuto sul Quadrilatero.
👉Sempre lui, ma stavolta rivolto ad una italianità decisamente più nazionalista che guardava a Gabriele D'Annunzio e ai suoi legionari fiumani, distillò "l'Acqua di Fiume", creata per celebrare l’impresa di D’Annunzio del 1919, un liquore che venne esaltato dall'interessato in una sua lettera: "limpida e leggera come quella che dal Carso scende ad alleviare l'ardore della città Olocausta", come scrisse lo stesso poeta al cavalier Marcello nel 1921, poco prima della "marcia su Roma".
Il rinomato "Caffè Fantoni" sul corso principale di Villafranca veronese.
👉Negli anni successivi, che furono quelli del fascismo trionfante, il modaiolo e sempre più allineato Caffè di  Villafranca, fece uscire dalla sua cucina nuove opportunistiche creazioni: i "Biscotti della Libia", la "Focaccia Jolanda", l'elisir al mandarino "Mikan-shu" e l'amaro "Cochinchin".
👉In generale la fama e i successi del Caffè Fantoni; soprattutto nei primi decenni del Novecento, non furono dovuti soltanto alla qualità dei suoi prodotti, che pure c'era, ma anche all'astuzia di chi li creava, ammiccando di volta in volta agli avvenimenti storici e soprattutto al regime del tempo, insomma adattandosi prontamente "all'aria che tira". Una creatività indifferente ad ideali e convinzioni politiche e pronta ad adeguarsi, come l'acqua che prende la forma della caraffa.


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