Quello che la diaspora identitaria considera "il nostro teatro, il nostro Giuseppe Verdi" venne inaugurato nel 1885, sotto l'amministrazione ungherese. Si chiamava "Teatro Comunale" ed era il teatro di tutti...
Nel 1920, in piena avventura dannunziana, il teatro ospitò Arturo Toscanini e più tardi, nel 1924 e cioè ad annessione avvenuta, toccò a Vittorio Emanu- ele III Re d’Italia, ospite della città, che assisté alla “Aida”, diretta da Pietro Mascagni e messa in scena in occasione dell’annessione di Fiume all’Italia. |
Erano gli anni dell'Austria felix e della gaudente belle époque.
In città quasi tutti parlavano più di una lingua: gli spedizionieri marittimi, i grandi commercianti, gli industriali della cantieristica, gli assicuratori navali, ma anche le classi meno elevate.
👉Fu inaugurato la sera del 3 ottobre del 1885 con in scena l’Aida diretta da Gaetano Cimini alla quale seguì, nella serate successive, la “Gioconda” di Gaspare Ponchielli e nel 1895 giunse qui anche Giacomo Puccini per la sua “Manon”.
👉Nel 1913, centenario della nascita di Giuseppe Verdi, la municipalità di Fiume gli intestò il teatro (uno dei primi teatri a portare il suo nome).
Dopo la WW1, negli anni di delirio nazionalista, le ospitate divennero via via smaccatamente polititiche.
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