L'anima balcanica di queste crepes danubiane riaffiora dal suo nome asburgico: Palatschinken.
E' una frittata dolce di farina, uova, latte zucchero cosparsa di marmellata e poi arrotolata su sè stessa, la palacinca è priva di burro ed è imparentata gli Schmarren tirolesi. |
Le palacinche piegate a fazzoletto secondo la moda attuale. Sono chia- mate palacsinta in Ungheria, palačinka in Cechia e plăcintă in rumeno. |
Sono delle semplici omelettes dolci cosparse di marmellata e poi arrotolate su sè stesse. Si consumano tagliate a fette come se si trattasse di un salame.
👉Sono abituato a chiamarle così, come succedeva in Istria prima che le bufere del '900 attribuissero all'una o all'altra etnia una tradizione culinaria che era soprattutto trans-frontaliera e quindi meticcia, adriatica e continentale, marinara e balcanica.
Oltre alle classiche palcinche dolci farcite con la marmellata (che vediamo qui con marmellata de amoi e di prugne rosse) c'è anche la versione salata, imbottita di formaggio fresco o altro, per esempio il morbido e bianco kajmak. |
Si potrebbe avere la ricetta con le dosi . Grazie
RispondiEliminaMescolare 2 etti di farina con 2 uova; aggiungere poco per volta mezzo litro scarso di latte, 1 cucchiaio di zucchero e un pizzico di sale, fino a ottenere una pastella piuttosto liquida. Lasciatela riposare per circa 1 ora. Ungere con un pezzettino di burro una padella di 20-22 cm di diametro e versarvi un mestolino di pastella, formando uno strato sottile; quando la palacinca si staccherà dalla padella, voltarla e cuocerla per un altro minuto. Ripetere fino a esaurire la pastella, ottenendo 12 palacinche.
EliminaVolevo chiedere, anche nella versione salata si mette lo zucchero nel l’impasto?
RispondiEliminaLa pasta é la stessa, quindi sì.
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