Dalle rive di Lussinpiccolo (Mali Losini) all'isoletta di Sansego/Susak.
Gli sgombri "ala gradèla" con i crauti freschi (il cavolo cappuccio). Con una salsetta di olio e aglio, e niente altro. |
In passato 280 ettari dei 350 ettari totali dell'isola erano vigneti e quasi la metà della superficie era coltivata a Sansigot, chiamato anche Suščan, un vitigno a bacca rossa autoctono di quest'isoletta sabbiosa. Gli abitanti sono suddivisi fra i due nuclei, quello alto e quello del porto. |
C'é ancora molta semplicità sull'isola "delle canne", l'unica isola di sabbia del Quarnaro; forse é dovuta anche alla forte emigrazione dei decenni scorsi nonché alla scelta, fatta da molti, di spostarsi nei centri maggiori di Cherso-Lussino o anche nelle città della costa.
In avvicinamento a Sansego/Susak. Nel riquadro i resti della "vinaccera", com'era chiamato lo stabilimento in cui venivano lavorate le uve. |
👉Prima in barca e poi a piedi, e scordatevi l'auto: qui non se ne sente il bisogno e comunque non potete portarcela. Per il viaggio mi sono arrangiato chiedendo informazioni ai "taxisti acquatici" del porto di Lussinpiccolo.
Volendo ci si può anche fermare a dormire in una "soba". E insomma: l’isola è molto silenziosa e tranquilla e dunque segue i suoi propri ritmi, per noi arrivarci è quasi un problema (però risolvibile).
"D’estate i bagnanti vengono portati sull’isola di Sansego, dove trovano «capanne, tende di lino (per ripararsi dal sole), poltroncine da spiaggia in vimini, comode sedie da riposo e cabine da bagno» (Magno, Alessandro Marzo, "Il leone di Lissa (Italian Edition)", VandA edizioni, Edizione del Kindle). |
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