In greco sansegos significa origano e l'isoletta ne è effettivamente piena. Le canne sono arrivate dopo, cresciute dopo la debacle della coltivazione della vite negli anni della Jugoslavija. E le belle donne?
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Ci si arriva da Lussino, meglio con le barche private che fanno andata e ritorno in giornata: il servizio pubblico costringerebbe al pernottamento. Ci si arriva con calma, 7 o 8 nodi, mentre a bordo si mangiano sgombri e crauti...
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E' l'unica isola del Quarnaro fatta di sabbia. Oggi le canne selvatiche in-
vadono le antiche coltivazioni a vigna e accerchiano il paese, che è divi-
so in due: quello basso (vicino al porto, nella foto) e quello alto, che si
raggiunge con una scalinata di 150 gradini. |
Oggi si chiama Susak, proprio come il quartiere oltre fiume di Rijeka, il capoluogo del golfo.
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L'insediamento più antico è Sansego Alta/Gornje Susak. |
👉Gli abitanti di Sansego si sono sempre sostentati producendo vino, coltivando orti, e pescando. Gli isolani produssero una buona quantità di vino e grappa tra il 1936 e il 1969 grazie a una cantina cooperativa, nota col nome dialettale istro-veneto: la
vinaccèra.
👉Era anche attivo un conservificio di pesce azzurro, qui catalogato sotto il nome generico di sardèle.
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Il nome viene dalla parola greca sansegos che significa origano, pianta
che cresce in abbondanza sull'isola. (foto da "Istriadalmaziacards") |
Dalla metà degli anni sessanta, l'isola è stata invece spopolata dalla emigrazione, con il centro principale praticamente in rovina.
D'estate l'isola vive ancora qualche momento di vitalità: qualche emigrato che ha fatto fortuna ritorna all'isola natia dove ha ristrutturato la casa avita, esibendo con gusto spesso pacchiano i segni del raggiunto benessere.
Mentre tra i sentieri fra le canne e la sabbia si incrociano rari protagonisti di un turismo contemplativo e alternativo, che portano impressi nel proprio aspetto i segni di una esibita alterità, quasi una plasticosa riedizione radical-chic dell'estetica hippy degli anni Sessanta.
👉Tra gli abitanti più anziani le imprecazioni sono sempre proferite in lingua italiana anche se gli abitanti parlando un dialetto locale su base croata.
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"Sansego è una delle isole dell'Adriatico orientale che hanno maggiormente subito un tracollo nel numero degli abitanti dopo la seconda guerra mondiale: nel 1948 erano 1629, mentre nel 2011 erano rimasti in 151. La maggior parte dei sansegotti si è spostata negli Stati Uniti: nel New Jersey esiste il Susak-Klapa Social Club, che mantiene ancora vive le tradizioni isolane. Il dialetto di Sansego è particolare: di base croata, presenta alcune parole derivate dal veneziano. L'isola infatti fu nei domini veneziani per secoli. Caratteristici sono anche i coloratissimi costumi femminili di Sansego." (dal gruppo Facebook "Istriadalmaziacards") |
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Il governo italiano sotto Benito Mussolini iniziò l'italianizzazione dei nuovi territori italiani. A Sansego, per esempio, il governo fascista cambiò il nome e la pronuncia di alcuni dei cognomi: "Tarabokija" divenne "Tarabocchia"; "Picinić" divenne "Piccini". La lettura delle lapidi al cimitero di Sansego alta è quindi alquanto fuorviante... |
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L'isola come si presenta a chi proviene da Lussino. Al centro i due insediamenti di Sansego "alta" e bassa". |
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A sinistra: la la vinaccèra, ossia la cooperativa vitivinicola che (assieme allo stabilimento di inscatolamento del pesce attivo dal 1939 al 1964) sostenne l'economia isolana dal 1936 fino al 1959 nel suo abbandonato aspetto attuale; aspetto che contrasta con l'estetica americaneggiante delle casa dagli emigrati che lasciarono l'isola negli stessi anni e che oggi ci tornano per le vacanze estive. |
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Sansego ha una sua peculiare atmosfera di abbandono e silenzi distribuiti fra il borgo del porto e quello più in alto, più antico e che continua a parlarci di storie passate e ormai lontane. |
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