Nella foto l'impiccagione della partigiana jugoslava Lepa Radic, avvenuta l'8 febbraio del 1943. Ai nazisti che chiedevano i nomi dei suoi compagni rispose: "li saprete quando verranno a vendicarmi". E a breve, nel settembre del '43, cominciò la resa dei conti. |
Nel novembre del 1941 la quindicenne Lepa Radic e altri membri della famiglia vengono arrestati dagli Ustascia (i fascisti croati) ma con l'aiuto di alcuni partigiani sotto copertura, riesce a fuggire dal carcere il 23 dicembre 1941.
Subito dopo la fuga, Lepa decide di arruolarsi nei partigiani di Tito e nel febbraio del 1943 è la responsabile del trasporto dei feriti nella battaglia della Neretva a un rifugio a Grmech. Durante i combattimenti contro la 7. SS-Freiwilligen-Gebirgs-Division "Prinz Eugen" viene catturata e trasferita a Bosanska Krupa dove, dopo aver subito torture per diversi giorni nel tentativo di estrarle informazioni, fu condannata a morte per impiccagione.
Dispiace comunque vedere impiccata un ragazza di 17 anni, a qualsiasi schieramento appartenga! Un pensiero per Lei: riposa in pace! Uccisero (altri) ragazzi minorenni di parte avversa e per loro nemmeno un pensiero! Tutti i morti sono uguali, davanti a Dio ed alla Sua misericordia
RispondiEliminaE no massimo, non sono tutti uguali i morti. Lepa moriva per la libertà, quelli di parte avversa per ideali distorti e sbagliati. Smettiamola con questa semplificazioni che vengono sempre da destra...
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