Da questo punto di vista Trieste può senz'altro essere considerata una capitale regionale asburgica piuttosto che una città italiana...
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Il prèsnitz: è una pasta sfoglia (farina, acqua e burro) natalizia ripiena
di frutta secca. Il ripieno è di noci, mandorle, pinoli, fichi, prugne, albi-
cocche, uvetta, cioccolata grattugiata, zucchero, cannella, chiodi di garo-
fano e rum. E' chiamato anche "Gubana goriziana". |
Le portate dolci delle tavole triestine provengono per lo più dalla tradizione dolciaria austriaca e slovena affermatasi nei secoli della dominazione austriaca.
👉A sua sua volta la pasticceria austriaca era stata sottoposta ad influssi ungheresi, balcanici, ottomani.
Alcuni fra i dolci più famosi e radicati della tradizione austriaca (in primis il famoso strudel) mostrano infatti ascendenze turche e dunque orientali.
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La putìzza: è un'altro dei dolci arrotolati di origine austro-ungarica, soffice e dal ripieno più ricco, frutta secca e cioccolato. Si può considerare il parente ricco della Gubana delle Valli del Natisone. La preparazione prevede due lievitazioni. |
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Gli strucoli dolci: sono degli arrotolati di pasta frolla presenti in tante versioni e dal dal ripieno molto variabile: noci o mele, soprattutto. Praticamente è uno Strudel di stampo mitteleuropeo, come questo fotografato a Egna (Bolzano). Ma ci sono anche gli strucoli dolci fatti con la pasta sfoglia (che è molto più sottile e balcaneggiante). |
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La pinza: è il classico dolce riservato alle festività pasquali. |
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Premurska gibanica: è un dolce tradizionale sloveno, originario della regione del Prekmurje, verso l'Ungheria. E' una pasta frolla a più strati farcita con semi di papavero, noci, miele, uvetta e ricotta. Viene cotta in un tegame di terracotta. Gli strati sono ben quattro e la forma può essere sia rotonda che quadrata. |
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I crostoli ossia hroštole, kroštole o hroštule: associati al carnevale e comunque ai mesi freddi, non sono altro che i diffusissimi crostoli (le chiacchiere veneziane, o frappe, bugie, cenci, galani, eccetera).
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Le palacìnke: sono delle omelettes dolci, ossia frittate d'uovo e farina farcite di marmellata. Tradizionalmente venivano arrotolate su sè stesse e poi per mangiarle venivano affettate come un salame. La moda turistica attuale le vuole ripiegate in quarti come queste. |
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Le frìtole: assieme ai cròstoli queste piccole frittelle si cuociono nei giorni del Carnevale. |
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