12 gennaio 2021

I triestini di metà Ottocento (poco prima delle esplosioni nazionaliste) descritti da un inglese

Un libro per viaggiatori del 1846, lo "Hand-Book of Northern Germany" dell'inglese John Murray includeva Trieste, città “meridionale”, fra le mete notevoli dell'Europa tedesca.
Hotel de la Ville nel 1848 (ora ufficio Fincantieri).
“The Hotel of Trieste”, da “The Illustrated London News”.
Scriveva Murray: “Gli abitanti di Trieste sono una razza meticcia, provenendo da tutte le parti del mondo; alcuni dei più ricchi mercanti sono greci, ebrei e inglesi. Tra i cittadini di Trieste possiamo trovare Tedeschi, Americani, Italiani, Greci, Ebrei, Armeni, ecc ecc; i marinai e i pescatori vicino alle banchine provengono quasi tutti dalla Dalmazia. Gli abitanti originari sono Italiani; la gente di campagna che frequenta il mercato sono slavi di origini illiriche. L’italiano è il linguaggio prevalente ed è usato nelle corti di giustizia; ma tutti i tipi di lingue vengono parlati: nel pubblico viene usato spesso il tedesco; dai popolani un dialetto slavo. [...] Tra le esportazioni di Trieste troviamo le produzioni delle miniere di Idria, di quelle ungheresi, lino, tabacco, tessuti di lana da diversi domini dell’Austria e tessuto di calicò stampato dalla Svizzera. Le importazioni sono cotone dall’Egitto; pellicce, uva passa, seta, riso e olio dal Levante; grano da Odessa; e ogni forma di prodotto tropicale e coloniale dalle Indie occidentali e dal Brasile. La costruzione delle navi è una delle attività principali e i costruttori di navi di Trieste sono talmente conosciuti per la loro abilità che progetti per vascelli di vario tipo vengono qui commissionati da diverse parti del mondi.”

2 commenti:

  1. Ci deve essere un errore nella data della foto, si vedono automobili che non sono del 1848, forse 1948?

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  2. Cavolo, hai proprio ragione! Qualcuno può aiutare?

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