Arrivavano conservate in barili di legno e poi finivano sulle nostre tavole dove facevano compagnia alla polenta "rostida" sulla brace.
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Sono spesso scambiati l’uno per l’altro, a causa anche del trattamento di
salatura e affumicatura che li rende molto simili, ma la renga è l’aringa,
di provenienza atlantica, e lo scopetòn è una grossa e panciuta sardina,
sempre di origine atlantica. |
Disambiguazione: nella cucina povera della terraferma, assieme all'aringa (
Aringa Clupea Harengus) e al merluzzo (baccalà o stoccafisso,
Gadus Morrhua) compariva anche anche la sardina atlantica (
Sardina Pilchardus): tre pesci che arrivavano dal grande Nord e accompagnavano la polenta sia "calda" che "brustolada".
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In alto la sardina atlantica (Sardina Pilchardus) e in basso due aringhe
(Aringa Clupea Harengus), quella centrale affumicata. Le carni dello
scopetòn (noto anche come sardeòn) di solito sono meno compatte e
di sapore più delicato di quelle dell’aringa. |
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Le aringhe più pregiate sono quelle giovani, pescate fra maggio e giungo lungo le coste della Scozia e dell’Irlanda. Sul mercato italiano non si trova fresca, ma conservata in vari modi: salata, affumicata, marinata. |
👉Scopetòn e renga (la sardina atlantica e l'aringa) vengono sovente scambiate l'una per l'altra, anche a causa del trattamento di salatura ed affumicatura che le rende molto simili: pescate, salate, conservate in barilotti di legno o scatole di latta. Uno strato di pesci e uno strato di sale, un altro strato di pesci e un altro strato di sale e avanti così.
👉Fin dal XII secolo venivano conservati nel sale dopo essere stati sventrati e, talvolta, decapitati e affumicati.
Il paese di maggior produzione è ed era, come per il baccalà, la Norvegia.
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