La dominazione turca ha sedimentato un arrotolato chiamato "sarma", una foglia di cavolo (di solito cavolo lessato sott’aceto) avvolta su un ripieno di carne macinata o di verdure condite con riso e spezie.
La sarma è imparentata con gli arambascici in foglia di vite della co- sta e anche con le paprike al forno del'interno, che a Trieste sono poi diventate le "papriche en tecia"così chiamate perchè anzichè al forno vengono cotte in teglia (ossia in padella). |
L'aspetto dimesso non deve trarre in inganno perchè la sarma balcanica, che è un piatto "basico" e popolare, è saporitissima.
"La popolarissima sarma era ed è un classico balcanico d'antica origina ottomana, centrasiatica, o forse addi-rittura araba. Venuta in Italia dall'Anatolia, la si ritrova con lievi modifiche regionali in Albania, in Bulgaria, in Roma-nia dove il suo nome si è latinizzato in sarmale, in Un-gheria e anche nel Burgenland austromagiaro in cui vive da secoli una mummificata mi-noranza veterocroata."
(Enzo Bettiza, "Esilio", Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 1996, pag 221)
Una versione contemporanea della tradizionale sarma, qui assieme ai kiseli kupus, l'equivalente locale dei crauti. |
Nella cucina di casa: ecco una sarma di verza con salsa di peperone e panna acida, con peperoncini e pane di segale. |
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