Dopo la prima guerra mondiale la città divenne un’exclave italiana, capoluogo della Provincia di Zara, circondata dalla Dalmazia jugoslava.
Lo stemma e l'estensione della exclave italiana istituita dal Trattato di Rapallo del 12 novembre 1920, firmato mentre le truppe irregolari di D'Annunzio spadroneggiavano a Fiume. |
Zara era molto conosciuta per i suoi liquori aromatizzati con la locale ci- liegia della varietà marasca. Nella foto si vede lo stabilimento del mar- chio leader, la "Luxardo", che acquistò fama internazionale grazie al suo Maraschino e, durante la impresa di Fiume, per il suo Sangue Morlacco. |
👉Alla vigilia della prima guerra mondiale con il Patto di Londra fu promessa all’Italia, in caso di vittoria, poco più della metà della Dalmazia, inclusa Zara. Ma a conflitto terminato le nuove pretese
👉Il regime fiscale privilegiato spiega perchè a Zara durante il suo periodo
"italiano" (1920-1943) furono in attività così tante manifatture private di tabacchi: il sito sigaretteitaliane.org ne elenca ben 13. La municipalità di Zara era al di fuori della linea doganale e tutti i generi di monopolio godevano di un prezzo al pubblico molto agevolato. L’industria dei tabacchi era formalmente libera ma era sottoposta ad uno stretto controllo da parte dei Monopoli Italiani, che potevano revocare l’autorizzazione a produrre e commerciare tabacco. In Italia
Zara e dintorni in una mappa austriaca del 1869. |
La Zara storica stava tutta su un'isolotto rettangolare collegato da un pon- te alla terraferma. |
le sigarette prodotte dalle manifatture tabacchi private di Zara venivano considerate sigarette estere.
👉Nel corso della seconda guerra mondiale, Zara fu gravemente colpita dai bombardamenti aerei e, in seguito al trattato di pace del 1947, fu ufficialmente annessa alla Jugoslavia del Maresciallo Tito. Dal 1991, dissoltasi la repubblica federativa jugoslava, fa parte dello stato di Croazia.
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