I crostoli, ossia hroštole, kroštole o hroštule.
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Le hroštule, dall’italiano “crostoli”, sono dolci friabili di pasta fritta. La
parola deriva dal latino “crusta”, che significa “crosta”, “crosticina croc-
cante”, mentre il dialettale crostolàr sta per “sgranocchiare”. |
Friggere i crostoli (chiacchiere o cenci, in altre parti d'Italia), tutte le famiglie lo facevano, soprattutto all'approssimarsi del carnevale. Ma i crostoli sono anche legati ai ricordi natalizi, e col loro colore dorato fanno compagnia ai mandarini, alle noci e ai torroni.
👉Le ricette erano diverse, alcune con le uova e altre senza, altre con la grappa e così via.
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Ogni casalinga degna del nome ne aveva una. Ma alla fine passavano tutti nella padella d'olio bollente e venivano cosparsi di zucchero a velo; il giorno dopo, mangiati freddi, erano ancora più buoni. |
VANNO FRITTI CON LO STRUTTO !
RispondiEliminaNaturalmente hai ragione, se ti riferisci ai condimenti della civiltà contadina dell'interno. La stessa cosa era qui da me, nelle Alpi tirolesi. Ma si capisce anche che sulla costa, dove si coltivava l'olivo si usasse l'olio anche nei tempi andati. Fosse per me, preferirei lo strutto.
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