La tramvia per Opicina, tram de Opcina in dialetto triestino oppure openski tramvaj in sloveno, che sale dal centro-città al ciglione carsico.
Il capolinea di Piazza Oberdan a Trieste. La motrice siglata 404 è stata costruita nel 1935 ed è tuttora in servizio. Il primo tratto di linea venne inaugurato il 9 settembre 1902 e collegava il centro città con la vicina Piazza Scorcola. Il tratto fino a Villa Opicina venne aggiunto nel 1928. L’altopiano carsico viene raggiunto vincendo un dislivello di 348 metri. |
Il primo tratto venne costruito nel 1902 e fu realizzato dalla Società Anonima delle Piccole Ferrovie. Collegava Piazza Oberdan a Vetta di Scorcola, era elettrico con trazione a cremagliera.
👉Solo successivamente, nel 1928, la linea venne prolungata fino alla stazione di Opicina. In quella occasione il tram elettrico venne sostituito da uno con impianto funicolare, cioè con dei carri-scudo agganciati a funi d’acciaio che lo tirano in salita
Il ciglione carsico viene raggiunto in località Obelisco da dove inizia una comoda passeggiata panoramica che porta sino al paese di Prosecco. Si tratta della celebre "Napoleonica", oggi passeggiata da fare a piedi, in passato strada di collegamento progettata per unire Prosecco e Opicina. Oggi il capolinea lato monte è situato a Villa Opicina. Un tempo la sta- zione della tramvia e quella ferroviaria erano collegate da una tratta che oggi non esiste più, smantellata da tempo.
Vedi le altre foto in Google Foto.
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e frenano la sua corsa in discesa. Questo secondo tratto venne però chiuso nel 1936.
👉La tramvia si inerpica lungo un ripido percorso molto panoramico che parte dalla centralissima Piazza Oberdan e raggiunge Villa Opicina, sull’altopiano carsico, vincendo un dislivello di 348 metri.
La linea è lunga circa 5 chilometri. Dopo 400 metri in piano il tram diviene funicolare nel tratto Piazza Scorcola-Vetta Scorcola (circa 800 metri).
Il percorso della tramvia in Google Earth. Il Tram de Opcina ha lasciato numerose tracce nel web. Albano Marcarini, disegnatore e storico stra- dale, come lo definisce Paolo Rumiz, ha dedicato al Tram la 78esima scheda dei suoi Sentieri d'Autore. Da segnalare il libro-guida "A torziolòn col tram de Opcina" mentre il sito clubtrenibrianza.it dedica una esauriente pagina alla storia del tram. Una rassegna degli incidenti capitati al Tram nel corso degli anni si trova in triestin.forumattivo.com; l'ultimo deragliamento, del 9 settembre 2012 è in nomdeplume.blogspot.it. Alcune rare foto in bianco e nero compaiono in trasporti-fvg.it. Infine, ecco il file mp3 della canzone tradizionale ispirata dal Tram e anche il percorso della linea (gpx scaricabile). |
In questo tratto la pendenza raggiunge il 26% e ciascuna motrice viene appoggiata ad un un apposito carro-scudo fissato ad una fune traente che scorre in mezzo al binario.
Quando fu inaugurata la tramvia il pendio era ancora pressoché privo di costruzioni. Presto però i triestini agiati eressero le loro ville signorili in via Virgilio e via di Romagna. Salendo si aprono numerose visuali sul golfo di Trieste e parecchie sono le passeggiate ed i sentieri che si dipartono dalle fermate lungo la linea.
👉Una delle più conosciute canzoni popolari triestine è intitolata proprio “Il Tram de Opcina”: il testo si riferisce ad un incidente avvenuto a solo un mese dall’inaugurazione; i freni si erano guastati, fatto che
comportò la discesa troppo rapida giù per la ripida strada di Scorcola, andando a franare contro una casa che venne quasi interamente distrutta. Il “povero frenador” della canzone, Antonio Sossich, rimase miracolosamente quasi illeso, rompendosi una gamba, ma avendo salva la vita.
Testo della canzone "El tram de Opcina":
E anche el tram Opcina
xe nato disgrazià
vignudo zo de Scorcola
una casa ga ribaltà
bona de Dio
che iera giorno de lavor
e dentro no ghe iera
che’l povero frenador.
E come la bora che vien e che va
i disi che’l mondo se ga ribaltà.
E come la bora che vien e che va
i disi che’l mondo se ga ribaltà.
L’Italia ga pan bianco,
la Francia ga bon vin,
Trieste ga putele,
tute carighe de morbin,
carbon ga l’Inghiltera,
la Rusia ga cavial
e l’Austria ga capuzi
che no se pol magnar!
E come la bora…
xe nato disgrazià
vignudo zo de Scorcola
una casa ga ribaltà
bona de Dio
che iera giorno de lavor
e dentro no ghe iera
che’l povero frenador.
E come la bora che vien e che va
i disi che’l mondo se ga ribaltà.
E come la bora che vien e che va
i disi che’l mondo se ga ribaltà.
L’Italia ga pan bianco,
la Francia ga bon vin,
Trieste ga putele,
tute carighe de morbin,
carbon ga l’Inghiltera,
la Rusia ga cavial
e l’Austria ga capuzi
che no se pol magnar!
E come la bora…
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