24 luglio 2019

La civiltà isolana dell'alto Adriatico ha le sue radici contadine, ancora più profonde di quelle marinare (che sono le più visibili)...

A dispetto delle convinzioni comuni, la natura dei coloni rivieraschi e isolani dell'alto Adriatico non era affatto "marinara" ma piuttosto contadina e terragna, in accordo con la loro origine storica di fuggitivi balcanici sospinti a settentrione dalla montante marea turca.
vidovici
I villaggi d'altura, lontani dal mare, vivevano di piccolissima agricoltura.
I muretti a secco separavano sempre le proprietà per ripararle dalla bora.
I pescatori erano contadini che nei mesi estivi si dedicavano alla pesca.
cevapcici
I cevapcici, polpettine di carne mista pecora-maiale (e manzo, sulla co-
sta), accompagnati dai prodotti dell'orto: peperoni e scalogno. E' uno
dei piatti-base della tradizione terragna. Anche i turisti li apprezzano.
Gli insediamenti d'altura anzichè di insenatura e la importanza della pecora nella dieta delle classi povere sono lì - prima di ogni altra cosa - a testimoniarlo.
👉Era una civiltà minore, un'economia di sopravvivenza, dipendente da fazzoletti di terra arida, ritratta e invisibile, votata alla pastorizia semi-brada, ignota alle scintillanti rotte commerciali che fecero la fortuna di Venezia e dei suoi porti adriatici. La pesca vi integrava la dieta contadina.
Sardele grigliate sulla gradela accompagnate da patate e bietole"Attualmente non pescano che i contadini del littorale, dagli scogli e dalle isole ne’ tempi permessi dall’agricoltura; perciò la pesca, come arte, langue ed è poco più che un nulla in commercio” (anonimo citato in De Brodmann,, 1821)
“Fino dai tempi più antichi le nostre popolazioni costiere intendevano alla pesca, non già per trarne diletto o per fare commerci di pesce, bensì per procacciarsi un buon alimento poiché i prodotti della terra, specie sulle isole, non bastavano a soddisfare tutti i bisogni. In generale la pesca si esercitava in misura molto limitata; si pigliava cioè tanto, quanto occorreva al consumo domestico, con tutto che il mare abbondava di pesce”. (Pastrović, 1913)

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