...i fascisti croati del regime fantoccio messo in piedi da noi italiani. Furono "scoperte" dall'esercito italiano nel 1941 quando Pag/Pago, dopo la spartizione della Jugoslavija, passò sotto il Regno d'Italia.
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Il dittatore croato Ante Pavelic fu ricevuto in Vaticano da Papa Pio XII. Già nel giugno del 1941 il governo ustascia ordinò l'arresto di massa de- gli Ebrei e la loro deportazione nei campo di sterminio di Jadovno (nel- le montagne del Velebit ) e dell'isola di Pag. L'arcivescovo Stepinac, che sedeva nel parlamento ustascia, era in ottimi rapporti col Vaticano. |
Appena 36 giorni dopo l’invasione della Jugoslavia, Germania, Italia, Ungheria e Bulgaria se la spartirono con il consenso di Ante Pavelich, diventato Poglavnik del nuovo Regno di Croazia.
👉Le forze armate italiane scoprirono le foibe di Arbe nell'agosto 1941, quando il comandante del V Corpo d'Armata, generale Balocco, ordinò l'estrazione e la cremazione dei cadaveri che vi erano contenuti.
Erano sull'isola di Arbe/Pag, nei due campi di sterminio per ebrei di Siano e Metajna, dove i militari rinvennero 791 cadaveri, 407 di maschi, 293
di femmine e 91 di bambini.
👉Non ci fu alcuna reazione nei confronti degli alleati ustascia. Viceversa, venne mantenuto il più assoluto riserbo, anche quando ai primi di settembre 1941 gli Italiani trovarono altre fosse comuni e valutarono le vittime fra le 8000 e le 9000, probabilmente serbi, zingari e comunisti.
I primi a parlarne furono Sabille e Poljakov nel libro "Gli Ebrei sotto l'occupazione italiana" dell'edizioni Comunità, edito nel 1956. Il libro venne ripubblicato in inglese nel 1983 "Jews under the Italian Occupation" a New York dalla Howard Fertig.
La notizia è stata riportata sinteticamente da Philip Cohen in "Serbia's secret war".
Ecco il passo:
"...Già nel giugno'41 il governo ustascia ordinò l'arresto di massa degli Ebrei che vennero deportati nel campo di sterminio di Jadovno, nelle montagne del Velebit , e nell'isola di Pag. A Pag gli ustascia crearono due lager, Slanoe Metajna. Essi vennero inaugurati non da un ustascia ma da Jure Crljenko, il locale fondatore dello Zbor di Ljotic, il partito nazista serbo. [1]
Il lagher di Slano fu diviso fra un campo croato ed un campo serbo; gli oppositori croati e gli Zingari venivano inviati al lager serbo, gli Ebrei e gli oppositori serbi a quello croato.
I primi Ebrei arrivarono a Pag il 24 giugno 1941.
La popolazione di Pag inorridita dai massacri degli ustascia chiese l'intervento degli Italiani. Gli Italiani, dopo la firma dell'Accordo con Pavelic, entrarono a Pag, chiusero i campi ustascia e deportarono gli Ebrei ad Arbe, dove li rinchiusero nel loro lager assieme agli Sloveni e Croati
rastrellati dall'esercito italiano nelle zone di guerriglia.
Almeno non li ammazzarono.[2] "
Ed ecco il passo più importante e sconosciuto in Italia: "Nell'agosto 1941 il comandante del V Corpo d'Armata italiano, generale Balocco, fece disseppellire i cadaveri di Pag e li fece bruciare . Nelle tre fosse comuni a Siano si trovarono 791 cadaveri, 407 di maschi, 293 di femmine e di 91 bambini.[3]
Ai primi di settembre 1941 gli Italiani trovarono varie altre fosse comuni e valutarono le vittime fra gli 8000 e 9000. [4] In questa cifra sono probabilmente compresi anche non Ebrei. [5]"
(per la cortesia di Fabio Mosca)
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[1] Ljotic fu l'omologo serbo di Pavelic. N.d.t.
[2] *Marrus, Michael R. 1987. The Holocaust in History.
Hanover, New Hampshire: University Press of New England for
Brandeis University Press. pag. 74 nota 36.
* Freidenreich, Harriet Pass. 1979. The jews ofYugoslavia: A
Quest for Community. Philadelphia: Jewish Publication
Society of America.. pagg. 191-192, 218;
* Loewenthal, Zdenko, urednik. 1957. The Crimes ofthe
Fascist occupants and their Collaborators against Jews in
Yugoslavia.Beograd: Savez zidovskih opcina Federativne
Narodne Republike Jugoslavie. pag. 879;
* Stulli, Bernard. 1989. Zidovi u Dubrovniku. Zagreb:
Jevrejska opcina Zagreb, Nakladni zavod Matice hrvatske i
Kulturno drustvo Dr. Miroslav Salom Freiberger.pag. 14-15;
* Romano, Jasa. 1980. Jevreji Jugoslavie, 1941-1945. Zrtve
genocida i ucesnici NOR. Beograd: Savez jevrejskih opstina
Jugoslavije. pagg. 580-581,588-589;
* Goldstein, Slavko. 1988. pagg. 181-191
[3] * Vedere in Romano (1980), pagg. 123-124, 579;
*Zemljar, Ante. 1988. Haron i sudbine. Beograd: Beogradski
izdavacko-graficki zavod.pagg. 222-234.
[4] * Vedere in Zemljar (1988), pagg. 2,39;
* Poliakov, Leon i Jacques Sabille. 1983. Jews under thè
Italian Occupation. New York: Howard Fertig. pag. 132.
[5] Vedere Romano (1980), pag. 579.
Nota del traduttore: per "non Ebrei" si deve intendere
essenzialmente Serbi e Zingari, oltre che comunisti e
oppositori politici e partigiani..
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