"Per realizzare il sogno mediterraneo bisogna che l’Adriatico, che è un nostro golfo, sia in mani nostre; di fronte ad una razza come la slava, inferiore e barbara, io credo che si possano sacrificare 500.000 slavi barbari a 50.000 italiani".
L'aspetto di Benito Mussolini all'epoca del discorso.
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Nel 1920 Mussolini in un discorso tenuto a Pola questo aveva detto. E quindi nessuno può oggi sostenere che "non si sapeva, chi poteva immaginarlo".
Iniziò l'opera di "italianizzazione": gli slavi persero il diritto di servirsi della loro lingua nella scuola e sulla stampa, il diritto della predica in chiesa e persino quello della scritta sulla lapide nei cimiteri. Si cambiarono i loro nomi, che vennero italianizzati per cancellarli dalla memoria e dalla storia. Si cancellarono le origini, si costrinse alla emigrazione.
Qui il processo fu più duro e radicale che in Alto Adige perchè qui, in fin dei conti, d'Annunzio aveva fatto le prove generali e qui il gruppo etnico italiano già c'era (non c'era bisogno di importarlo come in Sudtirolo) e per di più si identificava massicciamente nel regime fascista.
Leggo dappertutto questa citazione di Mussolini del 1920 a Pola ma non trovo da nessuna parte la fonte oppure il discorso completo da lui tenuto. In alcuni siti si parla di 20 settembre 1920 (il 20 era a Trieste e li fece un discorso )in altri semplicemente di settembre, non riesco a trovare la fonte.
RispondiEliminaHo risposto sotto.
EliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
EliminaSul sito "bibliotecafascista.blogspot.com si trova il discorso completo.
EliminaUna follia e vergogna di quei tempi d'Italia. Dopo di questo suo orribile discorso a Pola, a Trieste hanno preso in fiamme il Narodni dom della societa' Slovena, un atto barbarico.
EliminaNelle biblioteche c'è una "Opera omnia", raccolta degli scritti di Mussolini; forse lì si trova riportato il testo. Cercando in rete "razza slava inferiore e barbara" si ha un lungo elenco di citazioni identiche; altri riferimenti rimandano ad un articolo di Giacomo Scotti comparso sul quotidiano "Il manifesto" del 5 febbraio 2014, in cui si cita il teatro Ciscutti di Pola dove il 20 settembre 1920 Mussolini affermò che «Di fronte a una razza come la slava, inferiore e barbara, non si deve seguire la politica che dà lo zuccherino, ma quella del bastone. I confini italiani devono essere il Brennero, il Nevoso e le (Alpi) Dinariche. Dinariche, sì, le Dinariche della Dalmazia dimenticata!… Il nostro imperialismo vuole raggiungere i giusti confini segnati da Dio e dalla natura, e vuole espandersi nel Mediterraneo. Basta con le poesie. Basta con le minchionerie evangeliche».
RispondiEliminaDispiace ma non c'è nell'opera OMNIA e non ho trovato nulla nemmeno in altri contesti. Se lo indicasse lei non sarebbe male.
EliminaMi dispiace, ma da tempo l'"Opera Omnia" non mi è più accessibile (stava nella libreria della mia prima suocera), ed è un peccato. Magari d'inverno, in una biblioteca pubblica potrò trovare qualcosa...
EliminaA pag.320 del XV volume dell'Opera Omnia di Benito Mussolini, a cura di Edoardo e Duilio Susmel, ed. La Fenice - 4^ristampa 1983, c'è "Elenco dell'attività oratoria della quale non rimane il testo". Nell'elenco è citato: 21 settembre. Pola - Nel politeama Ciscuti, illustra il programma dei Fasci Italiani di Combattimento. Quindi, non c'è traccia del discorso di Pola.
EliminaGrazie per la segnalazione. Strano che un discorso così importante ed identitario non abbia trovato posto nell'Opera Omnia.
EliminaC' e' stato anche l' attentato a Mussolini a Pola, all' uscita dell' allora Teatro Ciscutti! E' non viene citato
RispondiEliminaAl teatro Ciscutti Mussolini tenne il suo famoso discorso (quello con "Abbiamo incendiato la casa croata di Trieste, l’abbiamo incendiata a Pola [...] Il nostro imperialismo vuole raggiungere i giusti confini segnati da Dio. [...] Basta con le minchionerie evangeliche"). Osservo che Mussolini subì ben 6 attentati, tutti attuati quando era già al potere, il primo nel 1925 e l'ultimo nel 1932. Non ho mai sentito parlare di un attentato subito all'uscita del teatro di Pola nel 1920. Sarebbe così gentile da citare la fonte? Grazie.
RispondiEliminaVenne SCHIAFFEGGIATO da un operaio, cosa che provocò l'incendio della Camera degli Operai e la sede dei Club Internazionali, e la distruzione del giornale "Il proletario", nei giorni dal 23 al 24 settembre.
Eliminail maschione italico,quello che ne sfiancava 10 per notte si fece schiaffeggiare impunemente,senza sfidarlo alla sciabola o al fioretto ,dove era maestro o all'arte pugilatoria,dove era imbattibile o alla pistola ,fucile ,grancassa,dove era infallibile ? Non ci posso credere .Mandò il solito branco di vigliacchi ad incendiare sedi e distruggere giornali? Non ci posso credere .
EliminaIl genio di predapoio dimostrò la sua codardia fino all'ultimo giorno!
EliminaBiblioteca Fascista Discorsi .....tutti i discorsi di Mussolini
EliminaCaro Anonimo, grazie per la segnalazione, che mi ha dato la dritta per trovare in internet qualche notixia in più:
RispondiEliminahttp://www.ilterritorio.ccm.it/lib/files/territorio_bollettino_it_1129_pdf_.pdf
Questo però non viene mai ricordato......chissà perché !!!!!che tra il 1848 e il 1918 l'Impero austro-ungarico - soprattutto dopo la perdita del Veneto a seguito della Terza guerra d'Indipendenza (1866) - incoraggiò l'affermarsi dell'etnia slava per contrastare l'irredentismo della popolazione italiana. Durante la riunione del consiglio dei ministri del 12 novembre 1866 l'imperatore Francesco Giuseppe tracciò un progetto di ampio respiro: "Sua maestà ha espresso il preciso ordine di opporsi in modo risolutivo all'influsso dell'elemento italiano ancora presente in alcuni Kronländer, e di mirare alla germanizzazione o slavizzazione - a seconda delle circostanze - delle zone in questione con tutte le energie e senza alcun riguardo, mediante un adeguato affidamento di incarichi a magistrati politici ed insegnanti, nonché attraverso l'influenza della stampa in Tirolo meridionale, Dalmazia e Litorale adriatico."[3]. Sono interessanti in relazione all'ordine di Francesco Giuseppe “per la germanizzazione e la slavizzazione” ed alla politica filoslava del governo imperiale le considerazioni di Massimo Spinetti, ex ambasciatore italiano a Vienna, nel suo articolo “Costantino Nigra ambasciatore a Vienna (1885-1904)”. Spinetti sostiene fra l'altro che “tale politica contro la componente italiana trovò particolare applicazione in Dalmazia, specialmente dopo l'annuncio del matrimonio del Principe ereditario Vittorio Emanuele III con la principessa Elena di Montenegro”.
RispondiEliminaDopo il 1866 l'irredentismo italiano di Trento, Trieste, Istria e Dalmazia (leggi Zara) preoccupava Cecco Beppe,che tentò di contrastarlo.
EliminaMa in quegli anni la città di Fiume e il litorale liburnico erano amministrati non dalla Casa d'Austria, ma dal Regno d'Ungheria, il quale individuava nel nazionalismo croato il pericolo maggiore. Tra i croati filo-austriaci e gli italiani anti-austriaci gli ungheresi scelsero gli italiani. Il gruppo etnico italiano fu favorito dall'amministrazione ungherese in funzione anti.austriaca per Austria e Ungheria erano sì uniti sotto l'insegna dell'impero bicipite, ma lacerati da tensioni oggi semplicemente dimenticate. In tutto questo il "discorso di Pola" c'entra poco, mi pare...
«Di fronte a una razza come la slava, inferiore e barbara, non si deve seguire la politica che dà lo zuccherino, ma quella del bastone […]. I confini dell’Italia devono essere: il Brennero, il Nevoso e le Dinariche […]». Cfr. Chiurco, Storia della rivoluzione fascista, cit., ii, pp. 268-9.
RispondiEliminaUn grazie molto tardivo per la segnalazione! Personaggio molto curioso, questo Chiurco.
EliminaLa parte più interessante della citazione è quella geografica (il Brennero, il Nevoso e le Dinariche"). Mussolini sembra pensare che il Monte Nevoso segni il termine geografico delle Alpi, ma non era e non è così:
RispondiEliminahttp://fiumetrieste.blogspot.it/2016/09/ma-insomma-si-puo-sapere-quale-lultima.html#.WolEpqjiaUk
Si deduce che questa citazione sia un falso, giusto?
EliminaSe non trovo qualcosa nel Web non è detto che non esista. Per esempio: avervo scandagliato il lungo e in largo il Web per trovare la posizione geografica di una ex-maga alpina, la Casera Spasema (nel Bellunese). Allora sono andato nel paese a occhio più vicino (Lentiai) e ho chiesto di qua e di là. Alla fine uno di loro è stato così gentile da accompagnarmi fino ai ruderi della vecchia maga. Credo che bisognerebbe ravanare negli archivi dei giornali locali, magari partendo da "Il Piccolo" di Trieste, in mezzo alle cronache fatte a caldo, in quegli anni. Non è detto che, prima o poi, una tappa alla Biblioteca civica di Trieste non la faccia, tra un caffè e l'altro...
Eliminahttps://cipputiblog.blogspot.com/2018/01/come-raggiungere-la-casera-spasema-la.html
Il discorso è riportato nel volume 35 dell'Opera Omnia, che a propria volta cita come fonte il secondo volume di Chiurco. La citazione si trova a pagina 70, con la differenza che la parte sul sacrificio degli slavi non c'è.
Elimina«Oltre alla cerchia dei nostri monti, o istriani, c'è un popolo aggressivo, che vuole raggiungere l'Adriatico.
Questo mare potrà essere commercialmente un mare italo-serbo, ma
militarmente non lo sarà mai!
L'Italia, come il più compatto nucleo dopo la Russia e la Germania,
perché ha cinquanta milioni, sarà la potenza destinata a dirigere dal Mediterraneo tutta la politica europea. Da Londra, Parigi e Berlino, l'asse si sposterà verso Roma. L'Italia dovrà essere il ponte fra l'Occidente e l'Oriente.
Verso l'espansione nel Mediterraneo e nell'Oriente l'Italia è spinta
dal fattore demografico. È troppo ristretto il nostro territorio per un popolo così esuberante.
Ma per realizzare il sogno mediterraneo bisogna che l'Adriatico, che
è un nostro golfo, sia in mani nostre. Di fronte a una razza come la
slava, inferiore e barbara, non si deve seguire la politica che dà lo
zuccherino, ma quella del bastone.
Il popolo italiano ha tre qualità che gli garantiscono il successo:
è prolifico, è laborioso, è intelligente.
Nel futuro prossimo ogni italiano ripeterà come il cittadino romano: sono orgoglioso di essere italiano!
Noi non temiamo più le rinunce. Se il conte Sforza oserà qualche
rinuncia, i legionari di Gabriele d'Annunzio occuperanno tutti quei territori a cui il ministro avrà rinunciato!
I confini d'Italia devono essere il Brennero, il Nevoso e le Dinariche; sì, le Dinariche per la Dalmazia dimenticata!
Oggi l'opera dei fascisti si riduce a quella di sprangare la porta di
casa e rastrellare nell'interno. Chi è dentro le nostre terre di frodo o con frode deve andarsene.
Il nostro imperialismo, che vuole raggiungere i giusti confini segnati da Dio e dalla natura, e che vuole espandersi nel Mediterraneo, non è quello prussiano violento, né quello inglese ipocrita; è invece quello romano.
Noi non possiamo disarmare, finché gli altri non avranno disarmato;
noi non possiamo trasformare le nostre spade in aratri, finché la stessa cosa non avranno fatto gli altri Stati e la Jugoslavia vicina!
Basta con le poesie. Basta con le minchionerie evangeliche.
Ma a tenere salda l'Italia nelle future sue battaglie, occorre la vostra fede, o cittadini, occorre il vostro giuramento!»
Ti ringrazio per il chiarimento, veramente utile. Anch'io pensavo che nella Opera Omnia degli scritti mussoliniani il testo del discorso dovesse essere stato riportato. Direi "orgogliosamente riportato", perche è sempre stato considerato un fiore all'occhiello dal fascismo di confine. Queste semplici verità mandano in bestia i fascisti attuali, specie quelli di confine.
EliminaVe la fate finita luridi kommmunisti di spargere le vostre menzogne e i vostri luridi apocrifi al solo scopo di instillare odio politico e continuare a giustificare i vostri crimini??? Il Chiurco riporta il discorso di Pola, 2 vol. Pagg 267/271, e non c è alcun "io credo che si possano sacrificare 500.000 slavi barbari a 50.000 italiani"!!!
RispondiEliminaVe lo siete inventato voi!!! Mmmerde!!!
Vero, come già chiarito da "hybrinlinslinky" qualche commento più sopra. A proposito: "kommmunisti"? Mmmerde?
EliminaQuindi, tolta la parte dei 50.000 sarificati, il resto del discorso secondo lei è giustificabile? Le scrivo sotto tesimonianaze e fonti dei crimini
Eliminae stragi dei fascisti in Jugoslavia:
-«Abbiamo distrutto tutto da cima a fondo senza risparmiare gli innocenti. Uccidiamo intere famiglie ogni sera, picchiandoli a morte o sparando contro di loro. Se cercano soltanto di muoversi tiriamo senza pietà e chi muore muore.»
«Noi abbiamo l'ordine di uccidere tutti e di incendiare tutto quel che incontriamo sul nostro cammino, di modo che contiamo di finirla rapidamente.»- Testimonaianze scritte di soldati italiani. Fonte E. Collotti, L'occupazione nazista in Europa, Roma, Editori Riuniti, 1964, p. 543 e seguenti.
A Lubiana uccisi 5 000 civili, 200 bruciati vivi o massacrati in modo diverso, 900 partigiani catturati e fucilati e oltre 7 000 (su 33 000 deportati) persone, in buona parte anziani, donne e bambini, morti nei campi di concentramento. In totale quindi si arrivò alla cifra di circa 13 100 persone uccise su un totale di 339 751, al momento dell'annessione, quindi il 3,8% della popolazione totale della provincia".
Fonte: "Quaderni della Resistenza", a cura di A. Nuvoli, nº 10, p. 27.
-«Si procede ad arresti, ad incendi, [...] fucilazioni in massa fatte a casaccio e incendi dei paesi fatti per il solo gusto di distruggere [...] La frase «gli italiani sono diventati peggiori dei tedeschi», che si sente mormorare dappertutto, compendia i sentimenti degli sloveni verso di noi.»
Fonte: Commissario Civile del Distretto di Longanatico (Logatec, in sloveno) Umberto Rosin.
-Rastrellamento completo della popolazione maschile della città di Lubiana e furono raccolti 18.708 di cui 878 di questi uomini furono mandati in campo di concentramento"
Fonte:Conti, L'occupazione italiana dei Balcani. Crimini di guerra e mito della "brava gente" (1940-1943), Odradek. Pagina 20 e seguenti.
"Il giorno 4/6/1942/XX alle ore 13:30 furono incendiati da parte degli squadristi del II° Battaglione di stanza a Cosale le case delle seguenti frazioni del Comune di Primano: Bittigne di Sotto...,Bittigne di Sopra..., Monte Chilovi..., Rattecievo in Monte... [...] Durante le operazioni di distruzione ... è stata fatta una esecuzione in massa di n. 24 persone appartenenti alle frazioni di Monte Chilovi e Rattecevo in Monte. [...] poiché è da temersi una immediata rappresaglia, si prega vivamente di voler inviare con tutta sollecitudine dei rinforzi.»
Fonte:(IL COMMISSARIO PREFETTIZIO Attilio Orsarri, 5 giugno 1942.)
-Incendio villaggio di Cabar. (vedi fonte precedente)
-A Lubiana nel solo mese del marzo '42 gli italiani fucilarono 102 ostaggi. (vedi fonte precedente).
Può darsi che la cifra delle vittime sia inferiore a 500.000.
A beneficio di tutti può fare lei un conto approssimativo e riportarlo qui per sapere quale sia un numero di vittime per lei accettabile.
Buonasera.
Ve la fate finita luridi kommmunisti di spargere le vostre menzogne e i vostri luridi apocrifi al solo scopo di instillare odio politico e continuare a giustificare i vostri crimini??? Il Chiurco riporta il discorso di Pola, 2 vol. Pagg 267/271, e non c è alcun "io credo che si possano sacrificare 500.000 slavi barbari a 50.000 italiani"!!!
RispondiEliminaVe lo siete inventato voi!!! Mmmerde!!!
Quindi, tolta la parte dei 50.000 sarificati, il resto del discorso secondo lei è giustificabile? Le scrivo sotto tesimonianaze e fonti dei crimini
Eliminae stragi dei fascisti in Jugoslavia:
-«Abbiamo distrutto tutto da cima a fondo senza risparmiare gli innocenti. Uccidiamo intere famiglie ogni sera, picchiandoli a morte o sparando contro di loro. Se cercano soltanto di muoversi tiriamo senza pietà e chi muore muore.»
«Noi abbiamo l'ordine di uccidere tutti e di incendiare tutto quel che incontriamo sul nostro cammino, di modo che contiamo di finirla rapidamente.»- Testimonaianze scritte di soldati italiani. Fonte E. Collotti, L'occupazione nazista in Europa, Roma, Editori Riuniti, 1964, p. 543 e seguenti.
A Lubiana uccisi 5 000 civili, 200 bruciati vivi o massacrati in modo diverso, 900 partigiani catturati e fucilati e oltre 7 000 (su 33 000 deportati) persone, in buona parte anziani, donne e bambini, morti nei campi di concentramento. In totale quindi si arrivò alla cifra di circa 13 100 persone uccise su un totale di 339 751, al momento dell'annessione, quindi il 3,8% della popolazione totale della provincia".
Fonte: "Quaderni della Resistenza", a cura di A. Nuvoli, nº 10, p. 27.
-«Si procede ad arresti, ad incendi, [...] fucilazioni in massa fatte a casaccio e incendi dei paesi fatti per il solo gusto di distruggere [...] La frase «gli italiani sono diventati peggiori dei tedeschi», che si sente mormorare dappertutto, compendia i sentimenti degli sloveni verso di noi.»
Fonte: Commissario Civile del Distretto di Longanatico (Logatec, in sloveno) Umberto Rosin.
-Rastrellamento completo della popolazione maschile della città di Lubiana e furono raccolti 18.708 di cui 878 di questi uomini furono mandati in campo di concentramento"
Fonte:Conti, L'occupazione italiana dei Balcani. Crimini di guerra e mito della "brava gente" (1940-1943), Odradek. Pagina 20 e seguenti.
"Il giorno 4/6/1942/XX alle ore 13:30 furono incendiati da parte degli squadristi del II° Battaglione di stanza a Cosale le case delle seguenti frazioni del Comune di Primano: Bittigne di Sotto...,Bittigne di Sopra..., Monte Chilovi..., Rattecievo in Monte... [...] Durante le operazioni di distruzione ... è stata fatta una esecuzione in massa di n. 24 persone appartenenti alle frazioni di Monte Chilovi e Rattecevo in Monte. [...] poiché è da temersi una immediata rappresaglia, si prega vivamente di voler inviare con tutta sollecitudine dei rinforzi.»
Fonte:(IL COMMISSARIO PREFETTIZIO Attilio Orsarri, 5 giugno 1942.)
-Incendio villaggio di Cabar. (vedi fonte precedente)
-A Lubiana nel solo mese del marzo '42 gli italiani fucilarono 102 ostaggi. (vedi fonte precedente).
Può darsi che la cifra delle vittime sia inferiore a 500.000.
A beneficio di tutti può fare lei un conto approssimativo e riportarlo qui per sapere quale sia un numero di vittime per lei accettabile.
Buonasera.
Poraccio
EliminaFascio anonimo torna nella tua fogna...
EliminaLo storico Raoul Pupo nel suo "Fiume città di Passione" cita come fonte Silvia Bon, "Politica, regime e amministrazione in Istria" testo contenuto in "Silvia Bon, Anna Millo, Annamaria Vinci e altri, "L'Istria fra le guerre. Contributi per una storia sociale", Ediesse, Roma 1985, pp. 30-31.
RispondiEliminaAnche il libro di Simonetta Soldani ("Enzo Collotti e l'Europa del Novecento", University Press, Firenze 2011) riporta la citazione a pagina 204 e la attribuisce sempre a Silvia Bon.
Anche Gianni Oliva nel suo "Foibe - Le stragi negate degli italiani della Venezia Giulia e dell'Istria" (Mondadori, Milano 2002) riporta la citazione completa dei numeri 500.000/50.000.
Sono solo i primi tre risultati di una ricerca Google riguardo storici professionale che riportino lo stesso passo della citazione.
Forse l'Opera Omnia (pubblicazione di regime) si era trovata in imbarazzo proprio sui numeri? In effetti cinquantamila italiani erano un po' pochini, tanto che nel dopoguerra l'esodo giuliano dalmata è stato stimato da un minimo di 200.000 a un massimo di 300.000 persone.
La fonte originaria qual è???
RispondiEliminaIl Chiurco non è, ma la parte veritiera della citazione, fatta di un taglia e cuci peraltro, viene dal discorso di Pola riportato dal volume suddetto del Chiurco.
L opera omnia di Susmel, la summa delle citazioni mussoliniane, tra l altro più completa degli scritti e discorsi pubblicati nel 20ennio, considera il discorso perduto e non documentato... quindi considera il Chiurco inattendibile... sarebbe interessante capire perché.
Ciò premesso mi pare evidente che siamo di fronte ad una vergognosa mistificazione kommunista, al solito...
La fonte originaria qual è???
RispondiEliminaIl Chiurco non è, non l opera omnia non è... scusate kommunisti, stiamo ancora in attesa di sapere da dove viene la citazione sui "500000 barbari slavi da sacrificare".
In attesa che tiriate fuori la fonte originaria... che ancora non avete tirato fuori, la suddetta citazione è un falso di marca kommunista
Le virgolette vanno usate con precisione, altrimenti non servono. L'anonimo se ne faccia una ragione. Se le fonti di parte ("Opera Omnia" e Chiurco) non riportano un dato che sarebbe autolesionista (solo 50.000 italiani fra Fiume e Dalmazia?) non so proprio che farci: mi sembra più che comprensibile...
RispondiEliminaDegli slavi come razza INFERIORE da trattare più col BASTONE che con lo zuccherino cfr. A.M. VINCI, “Il fascismo e la società locale” in ” Friuli e Venezia Giulia. Storia del ‘900″ (1997, pag. 227)
RispondiEliminaIl discorso di Pola 21 settembre 1920 si trova completo in http://bibliotecafascista.blogspot.com/2012/03/discorso-di-pola-21-settembre-1920.html
RispondiEliminaRoberto
Ti ringrazio per la segnalazione, interessante perchè contierne passi raramente citati. Tuttavia anche in questa versione mancano i passi contestati.
EliminaSiamo nel 2021. La scissione del 1921 del Partito Socialista Italiano, unico partito del popolo nato nel 1982, vide la nascita di due partiti totalitari, ripeto era il 1921 dove nelle famiglie il padre era un despota, in Italia dominavano le monarchie e la chiesa. Uno dei due partiti totalitari quello Fascista si caratterizzò per il fare, fare per il popolo, quello comunista appena ebbe la possibilità nel dopoguerra si distinse nell'occupare poltrone:tutto ciò che di sociale e umanitario avevano costruito i socialisti dal 1982 e i fascisti dal 1921, fu occupato dai comunisti, che concentravano i voti su candidati prescelti mentre i socialisti disperdevano i voti per scegliere i migliori. Poi negli anni sessanta il PCI decise di entrare al Governo, con la scusa di volerlo cambiare stando al suo interno. Fu la fine, perché c'erano pochi laureati nel PCI e così gli opportunisti con laurea si iscrivevano al partito per occupare posti di dirigenza negli Enti, nelle Partecipazioni Statali, ovunque ci fosse da gestire potere o danaro. Nel triangolo della morte i ragazzi e le ragazze del sud che erano andati a lavorare nella Repubblica di Salò, finita la guerra, tornavano a casa e furono trucidati, stuprate le donne dai partigiani, gli stessi che venivano nelle nostre case, dove eravamo sfollati, con le liste di quanto occorreva per sostenere la resistenza e si pèortavano via buona parte di quello che ci serviva per il nostro sostentamento. Durante la rivoluzione di Mao, Mussolini mandò il grano italiano, il migliore del mondo (leggi Nicolò Strampelli) per sfamare i compagni comunisti e lui, Mussolini, che non ammetteva la "promisquità" tra le lingue straniere e quella italiana, coniò il termine Camerata, che vuol dire compagno, perchè non si sapeva staccare dalla sua ideologia di sinistra, dalla sua provenienza dal Partito Socialista Italiano. L'Italia non è e non fu mai una democrazia perché come abolì per legge il fascismo avrebbe dovuto fare altrettanto con il comunismo. Chiamare fascista per offendere qualcuno è apologia del fascismo, ma non viene punito. Negli USA per offendere qualcuno gli si da del comunista, ma lì non è apologia del cominismo perché al mondo non è stata fatta nessuna legge per l'abolizione del comunismo, che aveva una ragione nel 1917. Dobbiamo spogliarci da ogni ideologia, eliminare muri e barriere fisicheed ideologiche,creare la cultura del bene comune ed aderire al LIBERISMO SOSTENIBILE DI BENITO CASTORINA. La Forza Vitale della Naturaci ha regalato prima un Benito Socialista, poi una Fascista ed ora uno, Liberal Socialista. Meditate, il bene e il male non esistono, esiste solo la paura e situazioni che ti fanno sentire ciò che non c'è e ti fanno fare ciò che non avresti mai fatto. Uniti si vince, lottiamo contro la fame e le ingiustizie e non tra di noi!!!
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