Mentre gli esteti riuniti attorno a D'Annunzio teorizzavano di corpi magri e scattanti e polemizzavano coi passatisti grassi e flaccidi, gli abitanti di Fiume cominciavano a sentire i morsi della fame.
Costanzo Gatta, "Gabriele D'Annunzio uscocco", Ia- nieri Edizioni, Teramo, 2019, pagg. 180, 16 Euro. |
👉Con una certa faccia tosta storica l'autore Costanzo Gatta scrive che "...non erano banditi, ma Robin Hood del tempo: toglievano ai ricchi per dare ai poveri, ma anche per gli altri beneficiari di tali avventurosi sistemi di approvvigionare una città intera [...], la località di Fiume occupata, appunto, evitandole la fame, riattualizzando [...] le ribalderie, cercando però di agire senza colpo ferire, di pirati anticamente in azione anche nel territorio conteso, per l’Italia, dal poeta-soldato": come se gli antichi pirati Uscocchi e i corsari Narentani, al servizio rispettivamente di Austria e di Venezia, fossero stati dei romantici gentiluomini.
Una volta al potere, il fascismo intitolò al dirottatore un naviglio della flotta commerciale italiana (nella foto). Invece, per qualche notizia sui veri pirati Uscocchi, che furono di base a Senj e stavano "dalla parte" degli austriaci, vedi qui. Per qualche altra notizia su Giuseppe Giulietti, vedi qui |
Nessun commento:
Posta un commento