Nel Cinquecento gli Uscocchi erano il terrore dell'Adriatico, il "golfo veneziano" conteso fra l'Impero Ottomano, la Repubblica di Venezia e l'Impero Asburgico. Giocavano per gli Asburgo.
L'aspetto attuale del castello uscocco di Senj che venne costruito sul mon- te Trbušnjak, nel 1558 con l'appoggio del Re d'Ungheria. Nel castello di di Nehaj si stabilì il quartier generale uscocco.
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Avevano la loro base a Segna, l'attuale Senj.
👉Di certo si sa che erano popolazioni cristiane provenienti dalla Bosnia, che nella loro fuga dalla avanzata turca si erano dapprima stabilite lungo la costa a Clissa-Klis (nei pressi di Spalato).
Pirata uscocco. |
👉In quel periodo i pirati erano appoggiati dall'Austria in funzione antiveneziana. Il confronto Venezia-Austria si concluse con la vittoria veneziana: l'Austria dovette bruciare le navi uscocche e deportare gli Uscocchi in Carinzia.
Il nome:
sembrerebbe derivare dal serbocroato uskok, "fuggiasco" che ha poi assunto negli anni altri significati: "profughi", "migranti", "predatori", "assalitori", "disertori", "ribelli", "guerrieri", "pirati". Secondo lo storico Stevka Šmitran ("Gli uscocchi - Pirati, ribelli, guerrieri tra gli imperi ottomano e asburgico e la Repubblica di Venezia") «resta un mistero il loro stesso nome, che persino vocabolari ed enciclopedie descrivono in maniera discordante e imprecisa. L'epoca degli Uscocchi, che in origine svolgevano un'utile funzione militare come primo baluardo cristiano contro l'avanzata turca, è durata circa ottant'anni: da cento - quanti erano inizialmente nel 1537, quando la roccaforte di Klis venne conquistata dai turchi - diventarono duemila alla fine della loro storia, conclusasi con la "guerra di Gradisca" o "guerra degli uscocchi" nel 1617. I cronisti pagati dai tre stati che si spartivano l'Adriatico li descrivono, a seconda delle necessità e degli obblighi verso i committenti, a volte come profughi spinti dall'avidità per il danaro e la vendetta, altre come combattenti per la giustizia e la libertà».
Il sostegno austriaco: Quando nel 1537 i Turchi presero Clissa, gli uscocchi si insediarono su invito dell'Austria a Segna, da dove su incitazione degli stessi austriaci insidiarono con la loro guerra corsara le rotte marittime della Repubblica di Venezia nonché quelle dei turchi in una guerra senza quartiere che durò 80 anni.
Il provveditore della Dalmazia Tiepolo organizzò una spedizione contro di loro nel 1592, ma gli Uscocchi (che erano solo 2000 ma bellicosissimi) opposero una tenace resistenza. Furono anche il pretesto per lo scoppio della Guerra di Gradisca tra Venezia e l'Austria (1616-1617), finché, con la vittoria veneziana, furono definitivamente annientati. Per effetto della pace di Madrid (1617) le famiglie superstiti vennero trasferite all'interno (vicino a Karlovac e nei cosiddetti Monti degli Uscocchi o Gorjanci) e le loro navi bruciate. Il loro insediamento sulla costa del Quarnaro avviene a metà Quattrocento. Il nucleo originario era composto da cristiani ortodossi provenienti dalle zone interne della Dalmazia, Bosnia e Croazia e la loro avanzata verso la costa è da mettere in relazione con la decisione degli Asburgo di consolidare le loro piazzeforti costiere per contenere l'avanzata ottomana nei Balcani. Dopo il 1526 (sconfitta del re d'Ungheria ad opera degli Ottomani a Mohacs) l'insediamento ebbe un forte incremento. Gli Uscocchi esercitavano in vari modi e gradi di autonomia la guerra di corsa contro il Turco in nome degli Asburgo. Vennero in rotta con gli interessi veneziani e la "soluzione finale" del problema uscocco fu tra le condizioni della Pace di Madrid siglata tra i veneziani e gli arciducali al termine della Guerra del Friuli.
Furono alla fine cacciati dagli austriaci, che li confinarono in una città-guarnigione.
«Come disevimo, fondalmentalmente gli Uscocchi jera gente scampada da Bosnia ed Erzegovina a causa dell'avanzata turca e se gaveva stabilido nella zona de Segna (oggi Senj), Buccari (Bakar) e Fiume (Rijeka). In realtà nel corso del XVI secolo se ga aggregado anche pugliesi, dalmati e serbi. La loro linga vigniva definida "Valacca" dal Valvasor.
I viveva sul mar, organizzadi in čete comandade da un Vojvoda. Gente de corporatura imponente, xe entradi nell'immaginario comune come pirati capaci de scempi atroci sugli avversari (più de una leggenda 'conta de cene a base del sangue nemico), ma incapaci de vignir meno ad una promessa fatta. Le loro azioni gaveva sempre dell'incredibile, perché i se moveva volentieri col mar in burrasca: le imbarcazioni (le Ormanice) jera pitturade de rosso e nero, l'abbigliamento sgargiante. L'equipaggiamento essenziale jera costituido da un cortel, un'accetta ed una coverta.
Se trattava de Cristiani, perlopiù ortodossi, anche se non mancava i cattolici. Logicamente però, di fronte all'avanzata dell'Islam, la differenza tra cattolici ed ortodossi vigniva meno di fronte al nemico comune: in effetti prorpio in termini de "baluardo cristian" i vigniva ben visti sia dall'Austria che dalla Serenissima. L'Istria settentrionale a quel tempo jera sotto el governo austriaco, mentre la parte meridionale jera controllada da Venezia.
El problema stava che nei periodi de pase tra Venezia ed i turchi, i nostri non se fazeva nissun problema a sacchegiar le navi venete. Molto redditizia l'attività de vendita in Italia dei prigionieri che gli Uscocchi cedeva come schiavi. L'Austria, dal canto suo, spesso se dichiarava contraria alle incursioni in Adriatico, ma ghe fazeva comodo le azioni de disturbo allo strapotere de Venezia, che ad un certo punto se vedi costretta a nominar un "Provveditor contra Uscocchi" per vignir a capo della situazion. Sarà la determinazion dei veneti a costringer l'Austria a nominar anch'essa un commisario per Senj, Josip Rabatta, che con polso fermo fa 'mazar diversi uscocchi. El paradosso stava nel fatto che in realtà la nomina gavessi dovudo esser più "de facciata", per tignir boni i veneti, ma inveze questo gaveva ciapado sai seriamente el suo compito, che el perseguiva senza l'appoggio reale de Vienna. El finirà decapitado dopo un insurrezion uscocca.
El riferimeno alla nostra "baia degli uscocchi" poderia esser per l'incursion a Monfalcon del 1615, subito prima della "Guerra di Gradisca"
L'accordo tra Venezia ed Austria passerà per Parigi, Madrid, con un incontro a Veglia (oggi Krk) per discuter della question uscocca. Con tale accordo se stabiliva de spostarli via dalla costa, con el divieto de frequentarla, mentre le loro barche vigniva brusade. Alcuni trovava rifugio nel regno de Napoli. finiva cussì un' epoca».
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