Questo mitico ciclomotore si dimostrò in grado di sopravvivere alle micidiali strade sterrate della Jugoslavija di Tito.
Un "Tomos APN6" tutt'ora in servizio, fotografato al porto di Sansego/Susak nell'estate 2019. Il marchio "Tomos" viene dallo sloveno To-Tovarna, Mo-motorjev, S-Sežana (ossia "Azienda motociclistica di Sežana") ed indica una azienda di ciclomotori con sede a Capodistria, in Slovenia. |
La produzione in strutture temporanee iniziò nel 1955 e la fabbrica fu ufficialmente aperta nel 1959 dal presidente Josip Broz-Tito. |
Con le sue bisarche, la "Tomos" trasportava ciclomotori in tutte le sei re- pubbliche della federazione jugoslava (qui a Maribor, Slovenia). |
Una società per la produzione di moto era stata fondata a Sežana nel luglio del 1954 e presto venne firmato un accordo di licenza con la grande società austriaca "Steyr-Daimler-Puch".
👉L'azienda austriaca costruiva moto economiche e robuste molto adatte a strade sterrate e terreni scoscesi com'erano all'epoca quelli jugoslavi, e offrì anche termini e condizioni di licenza favorevoli, in quanto dubitava che la fabbrica jugoslava sarebbe mai stata in grado di funzionare in modo indipendente.
👉Il mese successivo, il nome "Tomos" comparve per la prima volta nei documenti dell'azienda. Nell'ottobre 1954, il governo jugoslavo iniziò a costruire la fabbrica "Tomos" a Capodistria, l'importante centro industriale marittimo della Slovenia.
Nessun commento:
Posta un commento