28 giugno 2020

Tomos APN6: il leggendario motorino jugo

Questo mitico ciclomotore si dimostrò in grado di sopravvivere alle micidiali strade sterrate della Jugoslavija di Tito.
Tomos apn6
Un "Tomos APN6" tutt'ora in servizio, fotografato al porto di Sansego/Susak nell'estate 2019. Il marchio "Tomos" viene dallo sloveno To-Tovarna, Mo-motorjev, S-Sežana (ossia "Azienda motociclistica di Sežana") ed indica una azienda di ciclomotori con sede a Capodistria, in Slovenia.

La produzione in strutture temporanee iniziò nel 1955 e la fabbrica fu
ufficialmente aperta nel 1959 dal presidente Josip Broz-Tito.
Con le sue bisarche, la "Tomos" trasportava ciclomotori in tutte le sei re-
pubbliche della federazione jugoslava (qui a Maribor, Slovenia).

Una società per la produzione di moto era stata fondata a Sežana nel luglio del 1954 e presto venne firmato un accordo di licenza con la grande società austriaca "Steyr-Daimler-Puch".
👉L'azienda austriaca costruiva moto economiche e robuste molto adatte a strade sterrate e terreni scoscesi com'erano all'epoca quelli jugoslavi, e offrì anche termini e condizioni di licenza favorevoli, in quanto dubitava che la fabbrica jugoslava sarebbe mai stata in grado di funzionare in modo indipendente.
👉Il mese successivo, il nome "Tomos" comparve per la prima volta nei documenti dell'azienda. Nell'ottobre 1954, il governo jugoslavo iniziò a costruire la fabbrica "Tomos" a Capodistria, l'importante centro industriale marittimo della Slovenia.

Tomos apn6
"Tomos" rimase un'impresa statale anche dopo l'implosione della Jugoslavija dei primi anni '90 quando la Slovenia, con i suoi stretti legami con Austria e Italia, fu la prima a ottenere la indipendenza. Nel 1998 è stata privatizzata e venduta a "Hidria", una società privata slovena. Sopra: un esemplare di "Tomos APN6" perfettamente restaurato.

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