24 giugno 2020

La lussuosa Isotta Fraschini di D'Annunzio

Con la sua livrea rosso-blu l'auto varcò i cancelli del Vittoriale, la residenza sul Lago di Garda di Gabriele D'Annunzio, l'undici settembre del 1936. Tutto per Tittì.
Era stata acquistata per accontentare l'ultima fiamma del poeta, la contessa Evelina Morasso Scapinelli, una tipa che il suo stagionato amante aveva soprannominato Tittì.
👉L'auto in questione era un vero bolide, per quei tempi, visto che questa cabriolet Isotta "tipo 8b" vantava un propulsore ad otto cilindri di 7372 cm³ di cilindrata che erogava una potenza di 150 cavalli vapore. Rispetto al modello che rimpiazzò aveva un telaio rivisto. La trasmissione era formata da un cambio a quattro rapporti che poteva farla sfrecciare in strada alla spaventosa velocità di 150 chilometri all'ora. Un mostro, per l'epoca.
La "tipo 8b" fotografata al Vittoriale. Il Vate la battezzò "Traù" in omaggio alla città dalmata ma la spinta all'acquisto provenne dalla contessa Evelina Morasso Scapinelli, che passò alla storia come "l'ultima amante del Vate".
Ma la “Tipo 8” non era solo potente: era anche estremamente lussuosa. Ormai le Isotta Fraschini stavano diventando il punto di riferimento tra le automobili in fatto di eleganza, velocità e lusso. La “Tipo 8” e le sue successive versioni come la “Tipo 8A” da 120 cv del 1924, la più sportiva “Tipo 8A SS” (dove SS voleva dire Super Spinto) da 150 cv del 1926 e la “Tipo 8B” da 150 cv del quinquenno 1931-1936 ben presto divennero le auto più desiderate al mondo (dal blog Vitadistile).

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