L'uccisione del maiale di casa era uno dei perni attorno a cui ruotava il calendario contadino, un rito pagano che coinvolgeva l'intera famiglia. |
La lavorazione del maiale all'aperto in un villaggio della Slavonia. |
Come in ogni civiltà contadina, anche in Istria il giorno della macellazione del maiale aveva un significato fondante ed evocativo. Veniva a compimento un intero anno di attese legate all'allevamento del maiale di casa, che allora era come per noi il conto in banca: una sicurezza a garanzia del nostro futuro.
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I lavori post-uccisione terminano con il confezionamento degli insaccati. |
👉In Serbia la maialatura si colorava di riferimenti identitari e nazionalisti: negli anni della crisi balcanica di inizio Novecento ci fu perfino una "guerra dei maiali" fra l'Impero austro-ungarico e la Serbia, che Francesco Giuseppe tentava di indebolire con le sanzioni economiche contro l'esportazione dei suini allevati in Serbia.
👉Spesso la giornata si concludeva con una grande festa nel corso della quale si consumavano piatti a base di maiale. E' una usanza che scavalca i confini e si ritrova in tanti paesi diversi.
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La štajerska kisla juha, la minestra di maiale stiriana (la Stiria é oggi una regione dell'Austria) apriva la festa che si faceva dopo la macellazione del maiale. Gli ingredienti sono: testa e zampe del maiale, verdure, mele, erbe aromatiche e aceto di vino, che conferisce al tutto un sapore acidulo (qui in un francobollo che la celebra). |
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