Il fascismo visto con gli occhi di un bambino. Un piccolo episodio di storia triestina, un campeggio di balilla marinaretti e avanguardisti,
(Tullio Kezich, "Il campeggio di Duttogliano", Sellerio, Palermo, 2004) |
Il piccolo protagonista vi partecipa con entusiasmo, ma alla fin fine fugge via avventurosamente.
Questo lavoro di Tullio Kezich è probabilmente l'unica narrazione letteraria di un'esperienza che tutti gli italiani cresciuti tra le due guerre hanno fatto, quella dell'inquadramento nelle organizzazioni giovanili del regime fascista. "Adesso Duttogliano si chiama Dutovlje e fa parte della Repubblica Slovena. Ma una volta, parlo degli anni prima della guerra, lassù c’era il Regno d’ Italia e le bettole del Carso erano piene di gitanti triestini. Negli stanzoni c’era odore di pollo fritto, i bicchieri di Terrano lasciavano cerchi scuri sui tavoli e il prosciutto color corteccia veniva tagliato a grosse fette.”
(Tullio Kezich, “Il campeggio di Duttogliano”
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