L'interno istriano rimase fino al secondo dopoguerra una società in gran parte agricola, arretrata e conservatrice (pochi grandi possidenti e moltissimi piccolissimi contadini con appena un quarto di ettaro).
L'Istria era quel territorio povero e sottosviluppato alle spalle del triangolo marittimo-commerciale di Trieste, Pola e Fiume. |
👉Sia l'industria che il commercio poggiavano su un pulviscolo di imprese, tanto piccole da far giudicare degne di menzione quelle aziende che occupavano più di 10 operai (basti dire che nel 1926 appena 7 comuni sui 43 dell’intera Istria potevano vantare una popolazione operaia superiore alle 500 unità).
👉Gli stabilimenti industriali di rilievo godevano del sostegno statale, erano legati alla cantieristica navale e all'industria militare ed erano concentrati nei tre centri urbani sulla costa (Trieste, Pola, Fiume).
👉Sempre nei centri portuali maggiori erano stanziati gli spedizionieri navali e le compagnie assicurative e di nolo marittimo.
Nessun commento:
Posta un commento