24 settembre 2020

Le sardine e la deforestazione delle isole dalmate

E se anche loro, le piccole e innocenti sardine, avessero invece contribuito alla deforestazione delle isole dalmate?
Pesca delle sardine: il vogatore poppiero dirige la barca con la brazzera, il bracere che con
con la sua luce attirava le sardine. Era la "pesca col fuoco".
Forse si tratta  soltanto di una ipotesi stramba e balenga, ma la devo riportare per dovere di cronaca.
👉L'autore ha tratto le sue conclusioni da osservazioni fatte nel corso del suo viaggio in Dalmazia, in primis nella zona dell'isola di Lissa (oggi Vis), nella Dalmazia meridionale, al largo di Spalato.
"Ogni luminiera, per ciascuna notte di pesca, bruciava un metro cubo di legna, cioè 20 metri cubi al mese, per otto mesi, ovvero 160 metri cubi a stagione di pesca. [...] Ciò significa che a ogni stagione di pesca veniva abbattuto un numero di alberi uguale a quello servito per costruire la basilica della Salute, ultimata nel 1682. Basta moltiplicare quella cifra per qualche secolo…" (Alessandro Marzo Magno, "Il leone di Lissa: Viaggio in Dalmazia", (posizioni nel Kindle 2432-2434).





«"E si pescava così fino a mica tanti anni fa": lo scrive Anthony Rhodes nel suo "The Dalmatian Era". Era il 1954: «Dalla dritta della poppa delle loro larghe barche aperte sporge una gabbia di ferro in cui bruciano una gran quantità di legno. Non appena il pesce si raccoglie sotto la luce di questo fuoco, vogano lentamente verso la costa, accompagnati dai pesci»". (Alessandro Marzo Magno, "Il leone di Lissa: Viaggio in Dalmazia", posizioni nel Kindle 2434-2436).


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