1 maggio 2017

Da "Roll over Beethoven" a "Rock Partizani": il rock in opposition nella Jugoslava di Tito...

I "Bielo Dugme" (traduzione: "Bottone Bianco") sono stati il gruppo rock più famoso della Jugoslavija di Tito. Nel corso della loro carriera realizzarono ben tredici album: il primo nel 1974 e l'ultimo nel 1989.
Nella versione dei Bijelo Dugme il pezzo di Chuck Berry diventa "Ne spavaj mala moja muzika dok svira (non dormire mentre suono la mia musica") e non perde un grammo di energia. Oggi Bregovic - anche grazie allo stretto legame con il regista Emir Kusturiza - è diventato un poliedrico musicista di levatura internazionale.
Anche se all'epoca qui in Italia gli Jugoslavi erano considerati retrogradi,
analfabeti e ignoranti, in realtà negli anni Sessanta per molti aspetti sia
il costume che l'apertura mentale erano molto aggiornati. Già nel 1968 la
balera di Abbazia faceva ascoltare e ballare"Light my fire" dei Doors, che
invece qui  a Trento doveva ancora arrivare...
Venne fondato da Goran Bregović, che fu il leader della band fino allo scioglimento nel 1989. Nella sua adolescenza Bregović aveva frequentato la scuola musicale per violinisti di Sarajevo, dalla quale venne espulso per "poco talento".
Poco dopo l'espulsione, la madre comprò a Bregović una chitarra, evento che determinò la nascita dei "Bijelo Dugme".
Il gruppo, forse perché proveniva dal cuore del Paese, ossia dalla Bosnia-Erzegovina, di fatto rappresentò l'unità spirituale della Federazione, mostrando l'esistenza un comune spazio culturale fra gli slavi del sud, al di là delle infinite differenze etniche, linguistiche, religiose e storiche.

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