16 maggio 2010

La rocca di Monrupino e il suo Santuario

L'entroterra carsico di Trieste nasconde piccole perle appartate e suggestive.
Il colle di Monrupino (418 metri), con la fortificazione e il santuario sulla sommità, si lascia vedere da tutto il Carso. Da qui la vista spazia dalla cerchia alpina fino al Golfo di Trieste.

Rocca di Monrupino
La cinta muraria racchiude e difende altri edifici. Come in numerosi altri
casi, assai diffusi nell'arco alpino, nel tempo un sito militare ha modifica-
to la propria "destinazione d'uso" e si è trasformato in sito religioso (o vi-
ceversa).

La rocca fu prima castelliere preistorico, poi castrum romano, divenne poi nel XII secolo insediamento strategico del Patriarca di Aquileia e infine fortezza contro le invasioni dei Turchi.
Rocca di Monrupino
L'ingresso alla zona del Santuario avviene attraverso la cinta di mura. Da
Monrupino si raggiunge rapidamente Opicina, da dove col famoso Tram
de Opcina
 si può scendere a Trieste, con i suoi caratteristici buffet caffè
letterari
, oppure concedersi una rilassante camminata lungo la "Napoleo-
nica"
 protesa sul golfo.
👉Le mura racchiudono un piazzale triangolare di circa 2.000 metri quadrati. Qui, oltre ai resti della fortificazione eretta in epoca medievale, e l'antica casa comunale risalente al XV secolo, è ospitato anche il Santuario eretto su di un basamento di roccia carsica. Nel XVI secolo, infatti, cessate le scorrerie turche, il colle di Monrupino perse le sue caratteristiche strategiche in favore di quelle legate al culto religioso ed assunse il suo aspetto attuale.
La chiesa del Santuario di Monrupino, nell'entroterra carsico di Trieste fu
eretta nel 1512. Il Santuario, dedicato alla Beata Vergine Assunta che so-
stituì un precedente edificio sacro e che divenne meta dei pellegrinaggi
delle popolazioni del Carso e di Trieste.
👉Le tracce della sua passata natura militare permangono e sono tutt'ora visibili, per arrivare alla chiesa si transita infatti da una porta inglobata nell'antica cinta di mura. L’unico accesso era protetto da un’alta torre, oggi ridotta in altezza. All’interno si trova la casa della comunità, completamente in pietra, tetto compreso, che è tra le più antiche del Carso: risale infatti al Quattrocento. Lì si riunivano i membri del villaggio per prendere le decisioni che riguardavano tutta la comunità.
Attualmente il tabor occupa solo una parte di quello che era il più vasto
castelliere del Carso triestino, con un perimetro di ben 1.600 metri.
👉La chiesa attuale è stata consacrata nel 1512 ma probabilmente è stata eretta sulla fondazione di una cappella più piccola, di epoca precedente. Il campanile è ben visibile da tutto il Carso. Ogni due anni, precisamente l'ultima domenica di agosto degli anni dispari, nella chiesetta vengono celebrate le nozze carsiche. La cerimonia, che ha preso vita nel 1968, viene celebrata seguendo gli usi nuziali popolari del Carso della seconda metà del XIX secolo.
👉Avendo tempo, andrebbe vista anche la “casa carsica” di Rupingrande, una casa museo costruita nell’Ottocento che conserva intatte le caratteristiche architettoniche e gli arredi tipici della tradizione rurale. L'ingresso alla Casa Carsica è gratuito, ma le visite sono previste (a meno di richieste specifiche) solamente dal 1° aprile al 31 ottobre, la domenica e i giorni festivi, dalle 11 alle 12.30 e dalle 15 alle 17.

Nessun commento:

Posta un commento