Fu una competizione automobilistica che si disputò una sola volta, una gara in cui concorrenti e auto erano tutti e solo italiani.
Questa anomala gara automobilistica era stata fortissimamente voluta da Mussolini come risposta propagandistica alla grande competizione internazionale che in quegli anni si disputava in Francia: il celebre "Grand Prix". Fu una gara di auto Maserati con piloti italiani che fu pensata e svolta all'insegna dell'autarchìa più totale. |
Il tracciato del Circuito del Carnaro completo di profilo altimetrico. |
Il Manifesto celebrativo dell'illustratore Michele Ortino, che per eleganza spicca di fronte alll'imbarazzante pochezza dell'evento automobilistico. |
Il primo (ed unico) Circuito del Carnaro venne quindi disputato per assegnare la "coppa Mussolini" il 9 luglio 1939, e fu valido per i Campionati italiani di velocità - classe 1500 centimetri cubi. La gara fu svolta sulla strada panoramica tra Abbazia e Fiume, su un percorso di 6 chilometri ripetuto 25 volte per un totale di 150 chilometri di corsa.
👉Il percorso ad anello andava da Cantrida al bivio per Abbazia, saliva a Mattuglie per ridiscendere a Fiume. Si sviluppava su strade normalmente aperte al traffico veicolare e per buona parte era su una strada litoranea (proprio su quest'ultima erano situati la linea del traguardo ed i box). Presentava 14 curve equamente divise tra sinistra e destra e veniva percorso in senso orario.
👉L'attuale "Rijeka Tourist Board" ne propone una ricostruzione reticente e abborracciata: la definisce "gara automobilistica, a cui parteciparono i migliori automobilisti dell'epoca, la Formula 1 di allora". Altro che migliori automobilisti dell'epoca: Mussolini volle questa pseudo-gara ad Abbazia nello stesso giorno del Grand Prix francese, perché aveva vietato alle squadre italiane di competere in Francia.
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