26 febbraio 2021

Essiccare il pesce al sole e al vento era una antica tradizione adriatica, oramai del tutto dimenticata

I mesi invernali e della prima primavera sono quelli più adatti, innanzitutto per la temperatura più fresca e poi per il vento di bora, che aiuta ad asciugare.
Dopo l'essiccazione all'aria il pesce "deve maturare" e diventare quasi trasparente. E' meglio essiccare il pesce in primavera con tempo freddo e asciutto. I pesci sono più tonici e non vengono attaccati dagli insetti estivi: le vespe che mangiano la carne e le mosche che depositano le loro uova. (foto di Lucia Lovrecic)

Il tempo di asciugatura per i pesci più piccoli è di due settimane che per
quelli più grandi salgono a 4 o 5 settimane. Per più info vedi qui.

Il pescato va lavato in acqua corrente per eliminare impurità e sporcizia, e poi va strofinato con sale grosso, che deve essere inserito nelle branchie e all'interno della pancia.
👉Poi le carcasse vanno adagiate su carta e lasciate asciugare. Solo dopo il pesce viene appeso alle corde, lasciando una distanza di almeno un centimetro tra l'uno e l'altro.
👉Si appendono passando una cordicella in un buco vicino alla coda, oppure facendola passare attraverso le orbite. Di conseguenza, il pesce è sospeso o per la coda o per la testa.
👉Per i primi 2-3 giorni, il pesce deve restare appeso a testa in giù, in modo che l'umidità e il contenuto gastrico possano fluire attraverso la bocca.
Anche i polipi possono essere essiccati al sole e al vento. I peggiori nemici sono le mosche e le vespe. 

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