Era chiamata anche "Gaietizza" (gajetica) cioè "piccola Gaeta", per differenziarla dall'originale tirrenico, che era più grande.
👉La stazza variava dalle 2 alle 6 tonnellate e l'equipaggio variava fra tre e cinque marinai. Era attrezzata con un albero posto a un terzo di lunghezza dalla prora, armato con vela latina.
👉Raramente utilizzava il fiocco e spesso veniva mossa a remi da tre vogatori. Era coperta solo a prua e a poppa, dove si stivavano gli attrezzi da pesca.
👉Raramente utilizzava il fiocco e spesso veniva mossa a remi da tre vogatori. Era coperta solo a prua e a poppa, dove si stivavano gli attrezzi da pesca.
Era utilizzata per vari tipi di pesca, a partire da quella alle sardine, anche nella variante "col fuoco".
Una Gaeta in sosta estiva. Nel caso della pesca estiva delle sardine (Sardina pilchardus) con la rete a "tratta" le Gaete servivano da "luminiere” e venivano attrezzate con graticole di ferro sulle quali si accendeva il fuoco per attrarre i pesci durante le notti di luna nuova. Il ponte doveva essere il più largo possibile, per maneggiare con facilità le reti. L'origine della Gaeta è tirrenica e il nome allude al Golfo di Gaeta.
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Modellino di Gaeta armata e pronta per la navigazione. Una variante della Gaeta era anche diffusa fra i pirati Uscocchi di Senj, che svilupparono anche lance a remi più lunghe ma sempre basate sulla doppia prua e sul pescaggio ridotto. |
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