La lunga storia di una perla architettonica che, sebbene un po' saccagnata, è riuscita a sopravvivere ai colpi del realismo socialista degli anni Sessanta, Settanta e Ottanta e poi anche alla marea cafonal del dopo-Jugoslavija.
L'attuale albergo "Opatija" nasce nel 1888 come sanatorio per opera del commerciante di birra austriaco Reininghaus, che lo chiamò inizialmente "Dr. Schwartz", un nome che venne rapidamente cambiato in "Quisisana". Con la nuova denominazione divenne ra-pidamente noto come prima farmacia in Abbazia e allargò ulteriormente la sua fama ospitando dignitari e membri della famiglia imperiale.
👉Dopo la WW2 venne pesantemente rovinato da
aggiunte "socialiste" di stampo sovietico. Tali stravolgimenti ne hanno fissato l'aspetto, che è quello attuale.
Oggi l'"Hotel Opatija" è un economico albergo entry-level con stanze dai servizi appros-simativi e dall'arredo staz-zonato frequentato da famigliole e giapponesi intruppati nei pullman. Dalla sua rimane la posizione centrale e la possibilità di parcheggio.
Nel 1906, quando si chiamava Hotel Quisisana. Oggi il vecchio corpo dell'hotel è "cucito" alla brutta aggiunta "moderna" dalla pretenziosa e banale reception degli anni Sessanta (quando Tito aprì al turismo ocidentale). Lo storico hotel è stato completamente snaturato dalle aggiunte volute dagli architetti di Tito: il loro tentativo di innestarvi elementi di "modernità socialista" completamente fuori contesto è purtroppo pienamente riuscito. |
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