9 marzo 2020

La sezione fiumana del Club Alpino Italiano e i suoi rapporti con la lontana SAT del Trentino

Siamo alla fine del XIX secolo e Fiume è il più importante sbocco a mare dell’Ungheria, sotto la cui amministrazione è tornato nel 1867 e che le riconosce il diritto al libero uso della lingua italiana. Ma poi...
Lo stemma attuale del CAF fiumano.
Il 15 maggio 1902 uscì il primo numero di Liburnia, ancora oggi organo
della Sezione, pur con una lunga  pausa, imposta nel 1930 dal CAI, ora-
mai fascistizzato, che si prolungò fino al 1963.
Il Club Alpino Fiumano (CAF) nacque il 12 gennaio 1885 su iniziativa del viennese  Ferdinand Brodbeck; lo statuto sociale ricevette l’approvazione del Regio Governo Ungherese.
Tre diversi stemmi assunti dal Club Alpino Fiumano nel corso degli anni.
👉Il presidente del primo dopoguerra è Guido Depoli, che fu anche l’autore con Egisto Rossi della “Guida di Fiume e dei suoi monti” del 1913.
👉Dopo la seconda guerra mondiale e con l’esodo degli italiani dai territori passati alla Jugoslavija, anche il CAF 
La Sezione era proprietaria di sei rifugi: tre nel gruppo del Monte Mag-
giore (oggi Utcka) e altri  tre nella zona del Monte Nevoso.
si trasferisce in Italia.
👉Nel febbraio 1949, due anni dopo il Trattato di pace del '47, sul Bondone di Trento si tenne il primo raduno degli alpinisti fiumani, con 100 partecipanti, nel corso del quale la decisione di ricostituirsi in Sezione diventa realtà.
Il rifugio Paulovatz all’Alpe Grande inaugurato il 26 maggio del 1929 era
dedicato alla memoria di una tra i più attivi soci del CAF. Oggi l'edifico è
diventato un'abitazione privata.
👉La SAT trentina si diede da fare per sostenere la ripresa dell'alpinismo giuliano e lo fece accogliendo i Fiumani come sottosezione, finché nel 1953 il Consiglio Centrale del CAI riconoscerà alla Sezione di Fiume tutta la sua storia ed i suoi diritti.
👉Il merito maggiore di questa pagina dimenticata della storia satina va al non dimenticato Mario Smadelli, trentino, ufficiale degli alpini.
👉Il primo Presidente, dopo la diaspora e la ricostituzione, fu Gino Flaibani, il cui nome ritroviamo oggi in un sentiero sul Pelmo.
Una tessera della sezione CAI di Fiume dell'anno 1931.
Ecco come Google vede la storica sede della SAT (Società Alpinisti Tridentini) in Via Manci, nel centro di Trento. La SAT ha un rapporto federativo con il CAI nazionale ed una Sezione Operaia (Sosat) dotata di identità e sede proprie. Sono rapporti che per certi versi richiamano quello dei "Bruti della Val Rosandra" con la "XXX ottobre", che era la sezione ufficiale del CAI triestino.
Ma poi, che ne è stato della sezione fiumana del CAI?

La storia recente del CAI fiumano:
Dopo la morte di Flaibani (1960) la presidenza passa al prof. Arturo Dalmartello, ordinario di diritto commerciale alla Cattolica di Milano, la cui attività alpinistica ha lasciato tracce significative nella Guida dei Monti d’Italia, specie delle Dolomiti. Nel 1937 durante un corso estivo di alpinismo giovanile Aldo Depoli “scoprì” la malga Durona, all’ombra del Pelmo, e nel 1964 questa malga, ricostruita dopo la guerra, viene trasformata nel Rifugio “Città di Fiume”. Il rifugio viene inaugurato il 20 settembre 1964 alla presenza del Presidente Generale CAI avv. Virginio Bertinelli. I primi gestori, dal 1964 al 1981, sono Lino e Livia Del Zenero di Pescul. Nel 1976 diventa presidente Aldo Innocente, che avrà l’onore di celebrare il centenario della Sezione nel 1985 con importanti pubblicazioni ed il restauro della vedetta Liburnia sul Carso. Gli succedono Sandro Silvano e quindi Dino Gigante, durante la cui presidenza negli anni 2005-2006 vengono avviati e conclusi i lavori per il restauro, ormai improrogabile, del rifugio, che – in occasione del 56° Raduno – viene inaugurato una seconda volta
il 10 giugno 2007, presenti circa 400 persone. Davanti al Rifugio, accanto al tricolore italiano, sventola la bandiera cittadina col motto “Indeficienter”, inesauribile speranza. I nuovi gestori fanno parte della cooperativa Arcanda. A Gigante subentra il prof. Tomaso Millevoi, eminente matematico, istriano di Albona. Dal 2011 la presidenza passa – per la seconda volta – a Sandro Silvano.
E adesso, in questi ultimi anni, cosa sta succedendo: la Sezione sta mutando: sono sempre di più i soci che sono fiumani d’elezione anziché di origine. Il loro numero sta di nuovo crescendo, segno che la Sezione riesce ad attuare la missione che si è data, riassunta nelle tre “a”: attrarre, accogliere, amalgamare (si veda qui un riassunto storico più ampio).

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