Dal balcone del Palazzo del Governatore, il Vate vaticinava su Fiume "città olocausta”, martirizzata dalla mancata annessione all’Italia dopo la prima guerra mondiale. Ma nelle strade e fra la gente...
Inaugurata il 12 settembre (centenario dell'impresa) nelle sale dell'ex- palazzo del governatore, la mostra “D’Annunzijeva mučenica – L’olo- causta di D'Annunzio-D'Annunzio's martyr" ha un titolo trilingue, che induce all'equivoco. In inglese suona giusto: "martire di D'Annunzio" |
👉Nei 16 mesi di occupazione dannunziana in città ebbero libero corso le pulsioni antislave che spingevano a passare alle vie di fatto, mentre nelle strade spadroneggiavano le prepotenze di nazionalisti, fascisti, e avventurieri di sorte e provenienze diverse.
👉Mussolini copiò poi da D’Annunzio le uniformi nere, il saluto romano e il grido eia-eia-alalà (tra le altre cose).
“Oggi in Italia vengono commemorate le vittime delle foibe e le vittime dell’Olocausto, ma non anche le vittime del fascismo. Si tratta di una tendenza estremamente problematica, finalizzata al superamento della dicotomia tra fascismo e antifascismo, cercando un nemico esterno. Nell’attuale dibattito sul ‘confine orientale’ questo nemico siamo noi, gli slavi.” (Mila Orlic).
Il palazzo dei governatori nei giorni dell'occupazione dannunziana (settembre 1920). |
Certo, come no, l'Italia è piena di gente che odia gli slavi e invece le vittime del fascismo non le ricorda nessuno, come no... Ma fatemi il piacere! Piuttosto gli "slavi" pensino alle loro vittime causate da Tito e compagnia bella e pensino a quando pretendevano di arrivare oltre l'Isonzo. O anche, semplicemente, al fatto che l'Istria, Fiume eccetera non fossero proprio del tutto slave (o non lo erano per niente) ma malgrado ciò gli iugoslavi se ne sono impadroniti, a spese di chi già ci viveva.
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