5 settembre 2019

Turismo ad Arbe (e nella vicina isola di Pago)

Chi teorizza le vacanze intelligenti dovrebbe venire qui, nell'isola dalmata che vide protagonisti gli "italiani brava gente", quei "boni italiani" che non gasavano gli internati, ma li lasciavano semplicemente morire di fame. Dovrebbe venirci innanzitutto chi...
campi di concentramento italiani
L'isola di Rab (allora "Arbe") è un'isola sospesa fra cielo e mare a due passi da Fiume.
La targa è sintetica ("dal luglio 1942 al settembre 1943 qui operò il campo di sterminio
italiano fascista"). E' stata apposta dai governi della "nuova Croazia" e - quindi - non fa
cenno ai campi e alle foibe inaugurate dagli ustascia croati nella vicina isola di Pag.
...chi ha fatto del reducismo giuliano e dalmata una vera professione, e poi chi gli ha tenuto bordone, primi fra tutti Gianni Cuperlo, Massimo d'Alema e Giorgio Napolitano.
👉Sarebbe una visita istruttiva, soprattutto perchè ad Arbe non c'è niente di inventato o di esagerato.
👉I nostri neofascisti, a differenza del nostro terzetto radical-chic, sanno bene di cosa parlano e proprio per questo  motivo località come l'isola di Arbe non sono contemplati nel loro turismo ideologico, anche se sono parte integrante del loro album di famiglia.
arbe
Rab ieri (Arbe) e oggi (Rab) a confronto, con in mezzo la Jugoslavija di Tito e la "nuova Croazia" di Tudjman. Dopo l'8 settembre 1943 "Fiume fu invasa da masse di soldati sbandati provenienti dalla Dalmazia che avevano buttato le armi e cercavano di riparare nella penisola per fuggire dall’inferno jugoslavo e fu invece una grossa e dolorosa sorpresa vedere una misera umanità di vecchi e donne, con indosso laceri indumenti tipici dei bodoli della Bodolia, in cerca di un tozzo di pane. Nella Cittavecchia si distinse la signora Maria Mansutti, detta “Maria Kirizza” - poi profuga e dipendente delle Poste Italiane di Genova - che organizzò un “centro di ristoro” fra le donne del rione. Si venne così a sapere che questa gente arrivava dalla prigionia di Arbe e che era diretta in Jugoslavia in cerca di ciò che restava dei loro villaggi bruciati." (Rodolfo Decleva, testo completo qui, sottolineatura mia)

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