Teneva banco la polemica contro l'uomo grasso. L'estetica legionaria voleva liberarsi dalla schiavitù del ventre e "dal grasso che ricopre i nostri nervi". La grassezza non era solo un dato estetico, ma morale...
Vitalismo salutista, magrezza energetica, frugalità camerate- sca, spensieratezza giovanilista. L'anziano D'Annunzio lasciò briglia sciolta ai suoi "legionari"... |
"L'uomo magro è aereo, leggero, creativo. [...] Grasso è il borghese, l'imboscato, il crapulone, quello che antepone gli interessi del ventre agli ideali, se stesso alla patria, è il pescecane che si arricchisce della guerra senza combatterla.
Il primo ministro Francesco Nitti è il prototipo del sacco d'adipe ottuso, come lo definiva D'Annunzio. Mario Carli afferma che le rivoluzioni non si fanno dopo pranzo. Il clima di perpetua tensione non è compatibile con la pennichella, la mobilitazione rivoluzionaria è nemica della siesta.
Guido Keller è vegetariano, si ciba di pane e miele e beve latte, poi mangia insalate condite con petali di rosa, miele e zucchero." (da ilbardo.jimdo.com)
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