Questa piccola baia separa la periferia urbana di Cantrida dall'insenatura di Volosca, da dove comincia il blasonato litorale turistico di Abbazia.
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La baia di Preluka ospitò a lungo una tonnara, come accadeva in tante al-
tre anse del Quarnaro. Questa foto del 1896, successivamente "colorata"
in studio, evidenzia l'alta vedetta d'avvistamento, ove il turno di guardia
durava tre ore. |
Per chi viene da Fiume, qui inizia il litorale di Opatija, e Prelucka rimane sempre riconoscibile, seppure sempre più sputtanata dal cemento e dal cattivo gusto della "nuova Croazia".
Separava la periferia proletaria di Fiume dai luoghi dorati della borghesia cosmopolita della Belle Époque.
La baia fa da snodo fra la città di porto, commerciale e industriale, e il litorale turistico frequentato da turisti e vipparoli.
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"Ecco la baia di Prelucca, ben riparata, ben difesa d'ogni parte, e dove fu stabilita una pescaia, facendo saltar la rupe per addossarvi le capanne. E' una delle stazioni in cui pescano il tonno, e queste pescaie costituiscono una delle ricchezze della costa. L'impianto é semplicissimo: si compone di due osservatorii di venti metri d'altezza, enormi scale, erette obliquamente sulle onde, e munite, sull'ultimo scalino, d'un sedile, su cui sta la vedetta." (Carlo Yriarte, "Istria - il Golfo del Quarnero e le sue isole", Edizioni Biblioteca dell'Immagine, Pordenone, 2014)
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"Mediante un'ampia rete, sbarrano un buon tratto della baia, nel senso della larghezza: la vedetta, dall'alto della sua specola, osserva il mare, e fa un segno quando la preda è entrata nel recinto; al momento stesso, l'uomo di guardia al basso, fa muovere un'altra rete perpendicolare alla corda dell'arco, e il tonno trovandosi chiuso in uno spazio ristretto, è facilmente condotto a riva, traendo verso di questa i grandi apparecchi: maneggio operato da una barca, che stanzia a pié della capanna." Carlo Yriarte, "Istria - il Golfo del Quarnero e le sue isole", Edizioni Biblioteca dell'Immagine, Pordenone, 2014) |
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