Quando finalmente si esaurisce, la catena alpina (che geograficamente inizia al Colle di Cadibona e finisce al Passo di Vrata) incontra il mare.
La vecchia Buccari in una foto d'inizio Novecento. La baia è esposta a forti venti di bora e di scirocco. Qui d'inverno le imbarcazioni gelano ma sui terrazi della baia si coltiva la vigna che dà la Bakarska Vodica. |
Il centro storico è raccolto attorno al castello, situato sulla collinetta che sorveglia la baia del porto, che nel medioevo gareggiava in importanza con quello di Fiume.
La prima espansione in epoca moderna è dovuta all'imperatrice Maria Teresa d'Austria, che le conferì il titolo di città.
L'impero autroungarico vi costruì una grande base navale, che in Italia divenne famosa per la "beffa di Buccari", la guasconata di d'Annunzio. |
Un'ulteriore espansione si ebbe nel corso dell'Ottocento, quando l'Impero austro-ungarico ne fece - assieme a Pola - una delle più importanti basi strategiche della marina militare.
Il declino economico iniziò nel 1873, con l'apertura della ferrovia Fiume-Budapest e il parallelo decollo commerciale di Fiume.
Nel Novecento (1930) la costruzione di una bretella ferroviaria consentì una mitigazione dell'isolamento.
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