25 maggio 2018

La baia di Buccari (Bakar), dove le Alpi finalmente tornano al mare

Quando finalmente si esaurisce, la catena alpina (che geograficamente inizia al Colle di Cadibona e finisce al Passo di Vrata) incontra il mare.
buccari bakar
Sembra un lago circondato da una corona di monti. Lo sbocco a mare è una strettoia facilmente difendibile larga solo 300 metri, non visibile nella foto perchè nascosta dal promontorio sulla destra, tagliato dalla strada litoranea che porta verso Fiume/Rijeka. Sullo sfondo, tra l'azzurro della foschia, si indovina il profilo dell'isola di Veglia/Krk.
buccari bakar
La vecchia Buccari in una foto d'inizio Novecento. La baia è esposta a
forti venti di bora e di scirocco. Qui d'inverno le imbarcazioni gelano
ma sui terrazi della baia si coltiva la vigna che dà la Bakarska Vodica.
Il centro storico è raccolto attorno al castello, situato sulla collinetta che sorveglia la baia del porto, che nel medioevo gareggiava in importanza con quello di Fiume.
La prima espansione in epoca moderna è dovuta all'imperatrice Maria Teresa d'Austria, che le conferì il titolo di città.
buccari bakar
L'impero autroungarico vi costruì una grande base navale, che in Italia
divenne famosa per la "beffa di Buccari", la guasconata di d'Annunzio.
Un'ulteriore espansione si ebbe nel corso dell'Ottocento, quando l'Impero austro-ungarico ne fece - assieme a Pola - una delle più importanti basi strategiche della marina militare.
Il declino economico iniziò nel 1873, con l'apertura della ferrovia Fiume-Budapest e il parallelo decollo commerciale di Fiume.
Nel Novecento (1930) la costruzione di una bretella ferroviaria consentì una mitigazione dell'isolamento.
baia di buccari
Dopo la WW2, negli anni del produttivismo industriale d'impronta socialista, divenne nel 1972 un importante terminal industriale e carbonifero, con pesanti stravolgimenti ambientali. Dopo la dismissione degli impianti l'enorme tubazione cilindrica che attraversava la baia è stata fortunatamente smantellata. Ma negli anni della "nuova Croazia" il disprezzo ambientale per la baia è proseguito, sotto forma di autostrade che incombono sull'abitato, quasi fossero prodezze architettoniche.

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