Fu costruito nei primi anni Sessanta, quando Tito aprì i confini al turismo occidentale per rastrellare valuta pregiata, soprattutto marchi tedeschi. Allora sembrava ipermoderno e forse lo era davvero, chissà...
Quel "motel" contenuto nel nome originale ("Motel Plomin") sapeva maledettamente di modernità e trasgressione, anche perchè rimaneva aperto fino a notte fonda. In basso a destra una inquadratura dell' "Ho- tel Flanona", nome attuale che tenta una citazione colta (Flanona era il nome romano dell'attuale Plomin, che durante l'intermezzo fascista era chiamata Fianona). |
Posti così strizzavano l'occhio ai turisti occidentali cercando di accreditare la Jugoslavija come paese libero e democratico (cioè comunista ma autogestionario e aperto alle idee occidentali).
👉Aperto nel 1964, divenne ben presto un'attrazione anche per gli abitanti del posto, e non solo per i turisti. In quegli anni i progetti "modernisti" crescevano come funghi.
Al motel, durante i frequenti viaggi da Opatija a Brioni, soleva fare tap- pa il maresciallo Tito (a destra con gli occhiali), qui in compagnia del presidente cecoslovacco Novotny, il 13 Settembre 1967. Le foto in bian- conero sono tratte dal blog locale labinska-republika. |
👉Lo stile di quegli anni Sessanta? Beh, era semplice: bastava riferirsi a quel modernismo cementizio che affondava le radici nel razionalismo architettonico del primo Novecento e che poi si estese senza soluzione di continuità fino all'urbanista e archistar Le Corbusier, il sacerdote del cemento armato delle terre occidentali.
👉Prima del motel lì c'era una bella area di sosta con tavolo e panche in pietra. Dopo la costruzione del tunnel sotto il Monte Maggiore il motel lentamente deperì.
Chiuso nel maggio 2023.
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