Le parti utilizzate per il cotechino sono quelle più ostiche e dure: la carne nervosa, le orecchie e il musetto del maiale, con le loro cotenne.
Il musèt è un ingrediente imprescindibile dei bolliti misti che si prepa- rano nei popolari buffet triestini. |
Ecco qui il cotechino muset accompagnato dalla brovada, nome che si riferisce ai crauti ricavati dalle rape, i quali sono ancora più poveri dei classici Sauerkraut preparati partendo dal classico cavolo cappuccio. |
Tutto questo materiale di scar-to viene macinato assieme a una bella aggiunta di lardo, e poi speziato. Il cotechino è un insaccato che va consumato cotto.
👉Va detto che cotechino e zampone sono due insaccati di uguale composizione; l'unica effettiva differenza riguarda l'involucro: il primo è rivestito dal budello di maiale, il secondo dalla zampa dell'animale.
L’idea di sistemare il contenuto del maiale in piccoli contenitori fatti con le budella stesse dell'animale è antichissima e ha permesso di avere a disposizione un sistema di conservazione assai efficace.
Il cotechino può perciò considerato l’antesignano di ogni tipo di “insaccato”, dalla mortadella al salame.
Il cotechino può perciò considerato l’antesignano di ogni tipo di “insaccato”, dalla mortadella al salame.
👉L’idea di utilizzare come involucro la pelle e non le budella è successiva, di molti secoli dopo, ma questa è un’altra storia..
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