La corsesca bianca in campo rosso, ancora oggi gonfalone civico triestino, è di introduzione più recente in quanto risale al periodo fascista. |
Dopo la WW2 e fino al 1954, quando gli anglo-americani consegnarono a Degasperi la "zona A" la città fu teatro della propaganda neo-fascista (che del resto continua tutt'ora).
Sempre in nome di una "alabarda" considerata italianissima ma che in realtà è una "corsesca", arma dei còrsi (Corsica).
Bellissimo il tuo blog. Mi aiuta a raccogliere nuove informazioni sulla storia della Venezia Giulia e a ripercorrere quelle già acquisite. Continua così.
RispondiEliminaTi ringrazio per le tue parole, che suonano come un incoraggiamento a continuare. Oltre ai complimenti mi aspetto qualcosa di più, cioè qualche critica e qualche consiglio. Ora vado a ficcare il naso in Iviaggi nellastoria... (PS: buon anno!).
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