Scritto dall’antropologo sloveno Božidar Jezernik, il libro descrive i Balcani attraverso le testimonianze di chi visitò quei luoghi tra il XVI° e il XX° secolo partendo dalla "moderna" Europa occidentale.
«I ricchissimi riferimenti dell’autore includono citazioni di naturalisti, geografi, storicie pionieri delle scienze sociali come Karl Baedeker, William Gladstone e Paulina Irby, passando per Lord Byron, Rebecca West e Julia Kristeva. Ogni capitolo, inoltre, è dedicato all’approfondimento di un tema dal valore simbolico, eletto da Jezernik a emblema dell’incontro-confronto tra Balcani e Occidente. La scelta di tali temi è quanto mai avvincente e “saporita”: si va dallo stare a tavola, alla vita sessuale, alla giustizia (con riferimenti alle efferate pene capitali per le quali i Balcani erano celebri anche in anni non così lontani). Connubio tra analisi antropologica e talento narrativo, il libro avvince come un’epopea, ma offre anche un efficace spunto per rifletteresulle modalità mai scontate con le quali si attua l’incontro tra culture diverse e sul ruolo ancora vitale della narrativa di viaggio.»
(dal sito www.eastjournal.net)
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