Carlo Carrà, "La musa metafisica", 1917.
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Nei quadri di De Chirico e Carrà pareti e palazzi sono presentati secondo voluti errori prospettici e in genere fanno da scenografia ad oggetti collocati in primo piano come manichini, cavalli, o anche carte geografiche. In questo caso l'oggetto in primo piano è un plastico dell'Istria, allora al centro delle sensibilità futuriste al richiamo irredentista di "Trento e Trieste".
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