Durante l'intermezzo napoleonico fece parte delle province illiriche ma tornò presto alla monarchia asburgica, perdendo però lo status di porto franco. Dopo la sconfitta di Napoleone ed a rivoluzione industriale avviata, la città divenne il fulcro del litorale austriaco (Küstenland) mentre qualcosa d'analogo succedeva nel litorale ungherese con Fiume-Rijeka. |
24 giugno 1911: varo della corazzata imperiale Viribus Unitis.
La nave, orgoglio della flotta asburgica, venne poi affondata dagli
italiani a Pola il 1° novembre 1918 (vedi sito L'inkiesta.it). |
👉Gli asburgici restituirono a Trieste il rango di libera città, e durante l'intero secolo la città continuò a svilupparsi e si affermò come il più importante porto imperiale. Nel 1857 venne costruita la ferrovia che collegava Trieste con Vienna e nel 1867 la città fu elevata al luogo di capoluogo dell Litorale Driatico (Adriatisches Küstenland).
👉All'inizio del Novecento era una città cosmopolita, moderna, commerciale e industriale ad un tempo, ben inserita nel clima culturale del periodo. La borghesia cittadina e i ceti impiegatizi erano prevalentemente italiani mentre il retroterra contadino era prevalentemente slavo. Una divisione etnica e di classe foriera di gravi problemi. Nel gruppo etnico italiano il nazionalismo crebbe e assunse le vesti dell'irredentismo, che rivendicava l'unione al Regno d'Italia. Da parte sua il gruppo etnico sloveno, che era in piena ascesa demografica anche a causa dell'urbanesimo indotto dallo sviluppo industriale e commerciale diede vita a movimenti identitari e nazionalisti, per allora confinati per lo più in ambito letterario e culturale.
👉Dopo la prima guerra mondiale, che dissolse l'impero asburgico, la città passò al Regno d'Italia e perse la sua tradizionale autonomia comunale. Interrotto il legame con l'Impero, la città si trovò priva del suo tradizionale retroterra economico, che rimase all'Austria e al Regno dei Serbi. A partire dalla crisi delle attività portuali, l'intera economia cittadina rapidamente decadde.
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